REDAZIONE MILANO

Da Milano in Versilia per le rapine. Banditi inchiodati dalle telecamere

Presi due diciannovenni riconosciuti nei filmati. Erano in viaggio insieme alle complici con in auto i Rolex rubati

Da Milano in Versilia per le rapine. Banditi inchiodati dalle telecamere

I rapinatori in strada, avanti e indietro senza perdere di vista le “prede“

di Marianna Vazzana

Prima il pedinamento durante lo shopping a Forte dei Marmi. Poi la rapina: spray al peperoncino spruzzato a lui, un pugno in faccia a lei portandole via tutto, il Rolex Daytona in oro rosa modello Chocolate da 45mila euro che indossava e la borsa Louis Vuitton con dentro l’orologio del marito, un Rolex in oro Sky-Dweller da 43mila euro, più un portafogli Chanel, occhiali da sole dello stesso brand, Rayban da vista e banconote per 300 euro oltre a carte di credito e documenti. Succedeva la sera di domenica 4 agosto ai danni di una coppia di turisti, un uomo olandese di 62 anni e una donna di 59. Il colpo in Versilia ha subito attirato l’attenzione della Squadra Mobile della Questura milanese guidata da Alfonso Iadevaia che ha a che fare ogni settimana con rapine simili. In particolare i poliziotti dell’Antirapine, guardando i filmati delle telecamere di Forte dei Marmi in cui si vedevano i volti dei due banditi, per strada insieme a due donne, ne hanno riconosciuto uno: Ibrahim A., marocchino senza fissa dimora né documenti fotosegnalato il 9 luglio a Milano. Aveva detto di essere minorenne ed era stato accompagnato in una comunità dalla quale però era fuggito. Quindi, in sinergia con le Squadre Mobili di Lucca e Pisa e con il commissariato di Forte dei Marmi, i poliziotti hanno continuato a indagare risalendo all’identità del complice: Salahddine G., connazionale irregolare in Italia, diciannovenne, con numerosi alias e precedenti per furti e rapine commessi in località turistiche. Al loro fianco, due sorelle di 21 e 30 anni, di Pisa, con precedenti di polizia.

Nei filmati si vedono i quattro che passeggiano la sera del 4 agosto a Forte dei Marmi, avanti e indietro, osservando i due turisti che guardano le vetrine e che alle 19 entrano in una gioielleria dove il cinquantanovenne compra un Rolex Gmt Master in oro rosso. Escono dopo 40 minuti ed entrano da Gucci. Nel frattempo, il turista ha indossato il cronografo nuovo e ha sistemato nella scatola il “vecchio“, poi passato alla moglie che lo ripone nella sua borsa. Finiti gli acquisti, i due salgono in sella alle bici e raggiungono la ciclabile. Lì vengono aggrediti da due giovani, l’uomo con spray urticante agli occhi (ma riesce a resistere) e la donna con un pugno al volto all’altezza dell’occhio. Cade ma reagisce sferrando un pugno nelle parti basse del rapinatore, il quale la colpisce alla nuca, per poi portarle via tutto. Una parte della refurtiva viene recuperata. Gli orologi, no. Le indagini scattano subito. Una volta individuati i malviventi, parte l’appostamento davanti all’abitazione di una delle due sorelle in provincia di Pisa. Lunedì 12, tutti e quattro salgono a bordo di una Mercedes in direzione Milano dove verosimilmente vogliono vendere il bottino. Ma la polizia li blocca nel territorio di Ospedaletto Lodigiano. Una delle due donne cerca di nascondere un orologio nella tasca portaoggetti della portiera sinistra dell’auto: è il Rolex Sky-Dweller rubato.

L’altro è nella scarpa destra di Salahddine G. e così per i due giovani marocchini, entrambi diciannovenni – Ibrahim A. viene sottoposto all’analisi ossea che decreta sia più che maggiorenne – vengono arrestati con l’accusa di rapina (disposta poi per entrambi la custodia cautelare in carcere, dal gip di Lodi). A inchiodarli, anche i vestiti: Salahddine G. indossava gli stessi della sera della rapina. Trovati a casa di una delle due donne quelli del complice, oltre allo spray al peperoncino. E per le due sorelle-spalla dei rapinatori scatta la denuncia.