
Movida in centro a Milano
Milano, 4 febbraio 2021 - I luoghi da monitorare sono sempre gli stessi, quelli più frequentati del centro. Dai Navigli all’asse corso Garibaldi-corso Como, dall’Arco della Pace alle Colonne di San Lorenzo. Le forze dell’ordine preparano il piano di controlli in vista del prossimo weekend, il primo in zona gialla. Del resto, già domenica scorsa, quando la Lombardia e Milano erano ancora in zona arancione, le immagini di assembramenti lungo la Darsena e tra piazza Duomo e corso Emanuele (simili a quelle di altre grandi città come Roma e Torino) hanno fatto scattare un campanello d’allarme, tanto che sia il ministro della Salute Roberto Speranza che il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo avevano messo in guardia sui pericoli legati a un rilassamento da parte dei cittadini: "Zona gialla non significa scampato pericolo", il monito di Speranza.
Ieri mattina l’argomento è stato al centro della riunione settimanale del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta a Palazzo Diotti dal prefetto Renato Saccone: nel corso del vertice, al quale hanno partecipato i massimi rappresentanti di Questura, Comando provinciale dei carabinieri, Guardia di Finanza e polizia locale e la vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo, è stato condiviso il piano d’azione per il fine settimana, a cominciare da venerdì. Le forze dell’ordine si concentreranno in particolare sulle aree della città con la maggior densità di locali per verificare scrupolosamente che i gestori rispettino gli orari di chiusura (si può servire ai tavoli fino alle 18, poi sono consentiti solo asporto e consegne a domicilio) e che non facciano entrare all’interno più persone di quante la normativa prevede per quel determinato numero di metri quadrati; inoltre, ci sarà massima attenzione agli assembramenti nei pressi degli esercizi commerciali per evitare che la voglia legittima di trascorrere alcune ore all’aria aperta si traduca in una pericolosa impennata di contagi.
Del resto, le sanzioni per il mancato rispetto delle normative anti-Covid non si sono mai fermate dall’inizio della pandemia: lunedì scorso, Palazzo Diotti ha disposto la chiusura per cinque giorni di 24 locali tra Milano e hinterland per una serie di violazioni riscontrate in varie fasi dell’emergenza (alcuni l’estate scorsa, altri a ottobre inoltrato). Il messaggio: le regole vanno rispettate per scongiurare una recrudescenza delle infezioni, e di conseguenza un nuovo allarme sanitario e una chiusura generalizzata, anche per chi in questi mesi si è scrupolosamente attenuto ai decreti.