Milano, 3 settembre 2024 – Milano ricorda il generale prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo a 42 anni dalla strage di via Carini, a Palermo, in cui furono uccisi da Cosa nostra.
Questa mattina la deposizione della corona al Monumento del carabiniere in piazza Diaz alla prenza delle massime autorità civili e militari. Tra gli altri, il ministro del'Istruzione Giuseppe Valditara, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il vicepresidente di Regione Lombardia Marco Alparone, il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale e il procuratore capo di Milano Marcelo Viola.
Alla cerimonia hanno partecipato anche alcuni familiari del generale ucciso dalla mafia tra cui il cognato Paolo Giuseppe Setti Carraro, ma anche nipoti e pronipoti del generale ucciso dalla mafia.
Il sindaco
"È stata una vita fatta di impegno incredibile, è uno dei pochi italiani che è riuscito a lottare con intensità, sia contro la mafia che contro il terrorismo", ha affermato Sala ricordando che il generale “ha avuto un passaggio importante da Milano”, come generale comandante della divisione Pastrengo.
Il ministro
Il ministro ministro Valditara ha invece ricordato il ruolo della scuola per la cultura della legalità. "Il contrasto alla mafia nelle scuole è un pilastro fondamentale per una scuola costituzionale, per la libertà di un popolo e per la costruzione e il mantenimento della democrazia”.
A Palermo
Il figlio Nando invece era a Palermo dove ha commemorato il padre, la madre e l’agente di scorta sul luogo insieme il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, e a una delegazione di studenti della facioltà di scienze Politiche dell’Università Statale di Milano.
"C'è rabbia nel pensare che ci sia voluta questa strage per approvare, dieci giorni dopo, la legge che introduceva il reato di associazione mafiosa. Ma che sia stata approvata è una vittoria di mio padre", ha dichiarato Nando dalla Chiesa.