
Dalla mafia alla comunità Il Comune lancia un appello per la gestione de La Rocca
di Laura Lana
Ampi specchi, un piccolo palco con consolle per dj realizzata con muretto in mattoni, un angolo bar con piano in marmo rosato, moquette arabescata bordeaux e pareti con verniciatura plastico-marmorizzata color pesca. Dopo 18 anni, La Rocca si presenta ancora in questo modo. L’Amministrazione ha deciso di concedere a titolo gratuito l’ex discoteca, confiscata nel 2005 alla criminalità organizzata e acquisita dal Comune per essere destinata a finalità sociali. In questi giorni è stato pubblicato un avviso esplorativo per sondare la fattibilità dell’operazione. L’ex club si trova in viale Gramsci ed è composto da un piano terra e un interrato per una superficie 280 metri quadri: il salone più grande è di circa 102 metri con il piccolo bar nel sottoscala. Ci sono due accessi diversi, che appartengono a due diversi condomini. Il concessionario avrà a carico tutti gli oneri: le spese condominiali, le utenze, l’adeguamento e la riqualificazione degli spazi. "L’ultimo proprietario subentrò alla precedente proprietà nel marzo del 2000 mantenendo l’utilizzo del locale a discoteca. L’immobile fu oggetto di confisca definitiva in seguito a sentenza del luglio 2005 e venne acquisito a patrimonio indisponibile del Comune nel gennaio del 2010 ma non fu mai oggetto di assegnazione a terzi - spiega l’architetto Antonio Di Giorgio nella sua relazione -. L’immobile risulta non utilizzato dal 2005 con inevitabile deperimento in termini di manutenzione e funzionalità degli impianti". Uno stato degli ambienti precario. "Il primo e più evidente fenomeno di degrado è l’umidità". Tutti gli impianti "sono da revisionare o, più probabilmente, da sostituire. I bagni sono da rifare e anche le scale si presentano in cattivo stato". Ogni anno Regione eroga un massimo di 150mila euro per ogni edificio confiscato alla mafia oggetto di restyling. Per La Rocca ce ne vogliono almeno 100mila. L’ex discoteca può essere adibita a sede di onlus e ad attività di carattere benefico, sportivo, culturale. "Può anche essere utilizzata per finalità ecogo dei proventi per fini sociali: per spettacoli, anche se per un pubblico ristretto, per sala prove, come spazio coworking". E anche "come luogo di culto: una manifestazione di interesse era stata effettivamente ricevuta e poi ritirata per mancanza di fondi".