
di Marianna Vazzana
La regola non scritta che un tempo era rispettata da tutti i graffitari, secondo cui l’opera di un artista non si deve imbrattare né con scritte né con scarabocchi o altri disegni, sembra non avere più valore. E capita che nel mirino dei vandali finiscano sempre di più i dipinti commissionati, realizzati su richiesta di aziende, associazioni, Municipi o altre realtà.
Un anno fa erano stati deturpati i disegni dedicati a medici e infermieri in lotta contro il Covid, a Quarto Oggiaro. A luglio del 2018 erano stati presi di mira i "pinguini" di Pao in via Padova. E continuano a essere bersagliati i personaggi che decorano i muri di fianco alla Basilica di San Lorenzo, all’angolo tra via Pio IV e corso di Porta Ticinese, tra cui Sant’Ambrogio, Napoleone e Giuseppe Verdi. A pochi giorni dalla festa di Sant’Ambrogio, tra i cittadini-volontari impegnati da anni per il decoro cittadino, c’è chi fa notare "lo scempio" rappresentato dal groviglio di scritte, "tag" (firme) e parole incomprensibili che ricoprono il patrono dei milanesi al Ticinese, "rovinato da mesi". "Perché non restituirgli la bellezza originaria?".
Negli ultimi giorni, raid vandalici non sono sfuggiti neppure in altre zone: in via Marco D’Aviano all’angolo con via Padova, su uno dei punti decorati dallo street artist Roberto Collodoro, in arte Robico (progetto Fineco, inaugurato a fine giugno), è comparsa una scritta in arabo lasciata con una bomboletta spray di colore rosso. Che c’è scritto? Alcuni esperti interpellati spiegano che si tratta di un versetto del Corano: "Non c’è forza né potenza se non in Allah". Un messaggio religioso che non c’entra nulla con l’opera, che la deturpa e che copre, in tutti i sensi, il suo significato. Su quella lastra imbrattata l’autore spiega sotto forma di racconto la sua creazione, dal titolo "Eternesea", che rappresenta due nonne che guardano il mare. Una celebrazione del tempo che passa, raccontato visivamente da Maria e Nené, la cui saggezza guarda con speranza al futuro grazie all’innovazione degli occhiali virtuali.
Non risparmiata neppure l’opera monumentale sulla facciata della piscina Bacone, nel quartiere di Città Studi, dipinta a cavallo tra maggio e giugno (nell’ambito del programma MANI, patrocinato dal Comune di Milano e cofinanziato da più realtà) dall’artista portoghese Pantonio: sono evidenti firme, tra cui quella del writer "Rigolo", già indagato, della banda 031 crew. Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi, sottolinea che "questa mancanza di rispetto nei confronti della street art è purtroppo in aumento e pone il problema del recupero delle opere artistiche quando vengono vandalizzate. Da riqualificare anche per evitare che nel tempo diventino ulteriori luoghi di degrado urbano".