NICOLA PALMA
Cronaca

Dalle nuove Br ai Mondiali: ecco il questore Petronzi

Esperto di terrorismo, il cinquantottenne arriva da Trieste per sostituire Bracco. Per 22 anni alla Digos, ha guidato la delegazione della polizia a Brasile 2014

Giuseppe Petronzi

di Nicola Palma

Sarà Giuseppe Petronzi, cinquantottenne originario della provincia di Benevento, il successore di Sergio Bracco (nominato prefetto di Belluno) al primo piano di via Fatebenefratelli. Dirigente generale della pubblica sicurezza, arriva dalla Questura di Trieste, che ha guidato negli ultimi due anni. Laureato in Giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli, Petronzi è entrato in polizia nel 1990, anno in cui ha assunto il suo primo incarico al commissariato Centro di Torino.

Nel capoluogo piemontese, ha passato gran parte della sua carriera, in particolare alla Digos: nel 1993 è diventato dirigente della sezione informativa; poi il passaggio all’Antiterrorismo e la promozione nel 2004 a capo della divisione, incarico che ha mantenuto fino al 2015. In questo periodo durato più di due decenni, ha contributo a operazioni importanti come quella che nel 2007 ha smantellato una cellula delle nuove Brigate Rosse; senza dimenticare l’impegno sul fronte dell’ordine pubblico, dalle proteste dei No Tav in Val di Susa alle tifoserie violente. Nel 2001 si è diplomato presso la Fbi National Academy di Quantico, perfezionando i suoi studi antiterrorismo anche a New Scotland Yard. Nel 2006 è stato il coordinatore del gruppo di intelligence per i Giochi olimpici invernali di Torino, mentre nel giugno 2014 ha guidato la delegazione italiana per la Cooperazione internazionale di polizia ai Mondiali di calcio in Brasile.

L’anno dopo, a luglio 2015, si è trasferito a Washington come esperto per la sicurezza presso l’ambasciata italiana per conto della Direzione centrale polizia criminale: "I messaggi di saluto più belli li ho ricevuti dagli avvocati. Mi hanno fatto piacere. Mi riconoscono di essere un poliziotto che non ha mai colpito sotto la cintura", disse in un’intervista alla Stampa prima di lasciare Torino. Cavaliere al Merito della Repubblica, tra il dicembre del 2016 e il dicembre del 2018 ha guidato la Questura di Vicenza. Poi l’incarico a Trieste a inizio 2019. Lì ha vissuto uno dei momenti più drammatici della sua carriera: l’assassinio dell’agente scelto Pierluigi Rotta e dell’agente Matteo Demengo, uccisi a colpi di pistola il 4 ottobre dello scorso anno dal dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran. Difficile da dimenticare il suo commosso discorso nel giorno dei funerali sulla "polizia che si muove quotidianamente alla velocità della vita" e quell’ultimo saluto tra le lacrime alla "Volante 2". Ora la nuova avventura a Milano.