Dall’ushanka all’Arsenal: incastrato rapinatore

Pregiudicato arrestato dalla Mobile. Nel 2015 fu tradito dal copricapo sovietico, ora da una maglia di calcio

Migration

Nel 2015 fu tradito dall’ushanka, il berretto dei militari sovietici che indossava durante i colpi in farmacia. Stavolta a inchiodare Gilbert M., pregiudicato romeno di 32 anni, è stata una vistosa maglietta dell’Arsenal con una striscia rossa sul petto. Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra mobile, che lo aveva già ammanettato nel dicembre 2019 per il raid del novembre precedente in una farmacia di via Saint Bon, gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per altri due blitz in via Novara, nella stessa rivendita di medicinali, avvenuti il 9 ottobre e il 29 ottobre di un anno fa. Nel corso della perquisizione eseguita contestualmente al fermo di dieci mesi nella cantina di via Pastonchi dove l’uomo viveva, i poliziotti della sezione "Contrasto al crimine diffuso", coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Massimiliano Mazzali, avevano sequestrato anche gli abiti indossati abitualmente dal rapinatore (la maglietta del club di calcio londinese e un paio di pantaloni beige) e la pistola utilizzata per minacciare dipendenti e clienti della farmacia, riproduzione di una Beretta del tutto simile a un’arma vera.

Dall’analisi delle immagini registrate dalle telecamere, completata con l’ausilio degli specialisti dell’Ufficio Statistiche e analisi criminale dell’Anticrimine, è arrivata la conferma a quello che gli investigatori sospettavano già: cioè che il colpo di via Saint Bon non era che l’ultimo della serie iniziata con i due colpi di ottobre. Da qui la nuova richiesta di misura cautelare firmata dal pm Isabella Samek Lodovici e dall’aggiunto Laura Pedio, che ha avuto l’avallo del gip.N.P.