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Daniele Migani: dissequestrati 18 milioni di euro dal Tribunale di Milano

Il Tribunale di Milano annulla il sequestro di 18 milioni al broker Daniele Migani, accusato di truffa e attività finanziaria abusiva.

Daniele Migani è residente in Svizzera Ha fondato la società con altri soci

Daniele Migani è residente in Svizzera Ha fondato la società con altri soci

Tra le presunte vittime del broker figurano la cantante e produttrice discografica Caterina Caselli, imprenditori e vip, il designer di auto Giorgetto Giugiaro. Un "sofisticato sistema" con cui Daniele Migani avrebbe proposto investimenti “creativi“.

Nonostante le pesanti accuse contestate dalla Procura, il broker residente in Svizzera, fondatore del Gruppo Xy, ieri ha ottenuto il dissequestro di 18 milioni di euro. Il Tribunale del Riesame di Milano ha annullato infatti il provvedimento eseguito lo scorso 6 novembre proprio per mettere al riparo le somme di denaro.

Migani è coinvolto con altre persone nell’inchiesta coordinata dal pm Giovanni Polizzi in cui sono stati contestati a vario titolo i reati di truffa, abusiva attività finanziaria svolta sul territorio dello Stato e omessa presentazione della dichiarazione dei redditi.

Tra le presunte vittime anche il figlio di Caterina Caselli ed ex presidente della Siae Filippo Nicola Sugar e una serie di imprenditori. Luca Cordero di Montezemolo, tra l’altro, ha chiesto a Migani e ad un altro broker un risarcimento da 50 milioni di euro, citandoli in giudizio a Londra, per alcune operazioni che gli avrebbero curato e che sono finite male.

Secondo le accuse, il broker avrebbe messo in piedi "un sofisticato sistema societario, creato ad hoc al fine di collocare in Italia, attraverso una folta rete di agenti, diverse tipologie di prodotti finanziari", come polizze assicurative sulla vita, strumenti finanziari derivati, servizi di investimento in un fondo lussemburghese, "in assenza delle prescritte autorizzazioni per operare fuori sede, nei confronti di imprenditori del Nord Italia" in possesso di ingenti patrimoni mobiliari.

Ieri però i giudici hanno accolto la richiesta presentata dai difensori, Alessandro Pistochini e Raimondo Maggiore, e hanno dissequestrato la somma riservandosi di depositare le motivazioni.