
Tag e scarabocchi in uno degli elementi di arredo urbano del Porto di Milano
Milano – Il verde verticale al posto di murales, tag e scarabocchi. Il Municipio 1 guarda alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina in programma nel febbraio 2026 e propone una soluzione per rendere più decorosa l’estetica della Darsena, in particolare dei muri perimetrali in mattoni rossi che separano l’iconica passeggiata in riva alla Darsena da viale Gabriele D’Annunzio. Muri costantemente presi di mira da graffitari e writers, che vogliono lasciare la loro firma su uno degli spazi più frequentati della città negli ultimi dieci anni, da quando il Porto di Milano è stato riqualificato in vista dell’Expo 2015 e Milano ha registrato un boom di turisti. Non solo. Su quei muri compaiono anche frasi e slogan pensati da militanti politici legati alla galassia antagonista. Il risultato finale non è bellissimo da vedere: muri imbrattati in uno dei luoghi-chiave del capoluogo lombardo.

La proposta del “parlamentino" del centro storico è contenuta in una atto approvato martedì dal Consiglio municipale. Il documento premette che tra meno di un anno la metropoli ospiterà l’evento a Cinque Cerchi, spiega che “le Pareti Verdi verticali, soprannominate anche “living wall” o “natural wall”, oppure le installazioni di verde pensile, consentono di arredare spazi esterni attraverso strutture sulle quali radicano le piante con opportuni impianti di irrigazione, attivando un processo di valorizzazione degli spazi medesimi” e continua precisando che “l’utilizzo del verde pubblico con funzione tappezzante, in ambiti ad elevata monumentalità in cui la street art possa entrare in contrasto con la storicità dei luoghi e delle superfici murarie, rappresenta un valido alternativo elemento di arredo e rigenerazione urbana, concorrendo alla riduzione del fenomeno “isola di calore” che caratterizza le superfici materiche, in special modo nelle stagioni calde”.

L’istanza del Municipio 1, subito dopo, inquadra questa soluzione di street art nella situazione estetica della Darsena: “Le richiamate tipologie di interventi creerebbero delle opere murali di qualità nell’auspicio di ridurre il graffitismo vandalico, contribuendo alla rigenerazione urbana, migliorando appunto la percezione degli spazi pubblici e incentivando ulteriormente il turismo culturale che già caratterizza l’ambito della Darsena”.
La soluzione è semplice: invece di far imbrattare ed essere costretti a pulire, basterebbe collocare sui muri lungo viale D’Annunzio, affacciati lungo la riva della Darsena più battuta da milanesi e turisti, del verde, che impedirebbe di far vergare quelle pareti con murales, tag e scarabocchi vari. La proposta del “parlamentino“ è indirizzata alla Giunta comunale, in particolare alle assessore Elena Grandi (Verde e Ambiente) e Martina Riva (Sport, Turismo e Politiche giovanili). Il documento suggerisce anche “di monitorare le attività di manutenzione, pulizia e ripristino del decoro urbano a cura dell’amministrazione comunale mediante appalto, evidenziandone i caratteri prioritari nell’interesse cittadino”.
Il problema legato a vandalismi e imbrattamenti di muri, pavimenti e arredo urbano della Darsena non è il solo. “Sono stati lamentati episodi di microcriminalità, segnalati alla Questura e al Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico”, segnala l’atto approvato dal parlamentino, il quale osserva anche che “è urgente richiamare l’attenzione del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico circa i fenomeni di illegalità” presenti nell’area “a distanza di dieci anni dalla fine dei lavori avvenuta in occasione di Expo 2015” e in vista dei Giochi invernali che inizieranno il 6 febbraio 2026.