Milano, 3.800 auto al giorno in sosta selvaggia in due soli quartieri: “Pericolo per ciclisti e pedoni”

La mappatura eseguita dall’associazione “Sai che puoi?” a Dergano e Città Studi mostra un fenomeno enormemente diffuso, con rischi per la sicurezza stradale e danni alle casse pubbliche

Un'auto parcheggiata in una sosta per motoveicoli invade la pista ciclabile in corso Buenos Aires

Un'auto parcheggiata in una sosta per motoveicoli invade la pista ciclabile in corso Buenos Aires

Basta fare due passi a Milano per notare l’onnipresenza di automobili parcheggiate nei posti più inopportuni: marciapiedi, strisce pedonali, piste ciclabili, incroci, parterre alberati e, ovviamente, in doppia fila. Nessuno sa quante siano le automobili lasciate in sosta irregolare a Milano: dati ufficiali non esistono. L’associazione “Sai che puoi?” però ha fatto un esperimento e i numeri sono sorprendenti: in un solo giorno, in due soli quartieri, sono state registrare 3.783 vetture posteggiate dove non dovrebbero.

Una trentina di attivisti e le attiviste dell’associazione hanno percorso a piedi i quartieri di Dergano (il 17 dicembre) e Città Studi (il 16 gennaio), per un totale di 42 chilometri e 138 strade mappate, pari a solo il 2 per cento delle vie della città. Hanno quindi registrato tutti i veicoli in sosta vietata: ne hanno trovati 1.344 in carreggiata in divieto di sosta (incroci, strisce pedonali, eccetera), 1.048 sul marciapiede e 1.391 sui parterre alberati.

“Imbarazzante per il Comune”

“Per l’amministrazione comunale – scrive Sai che puoi? – sarebbe quantomeno imbarazzante sia conoscere il fatto, e non fare praticamente nulla in merito, sia non conoscerlo, tanto grave è la piaga del cosiddetto parcheggio selvaggio a Milano”.

Trovare quasi 3.800 auto in sosta irregolare – evidenziano i promotori della mappatura – causa molteplici problemi di sicurezza stradale: le automobili che sostano in carreggiata al di fuori degli spazi consentiti riducono spesso la visibilità agli incroci e agli attraversamenti pedonali e costringono a manovre pericolose le persone a piedi, in bici e anche in automobile.

Invasione dei marciapiedi

C’è poi l’impatto sulle politiche di mobilità: “Un’eccessiva disponibilità di sosta irregolare (e quindi gratuita) – spiega l’associazione – determina un utilizzo eccessivo dell’auto privata, portando le persone che potrebbero farne a meno a non valutare forme più sostenibili di mobilità”.

Per gli attivisti, “c’è anche un uso improprio e ingiustificato dello spazio pubblico: il marciapiede – per esempio – è lo spazio per eccellenza per le persone, non per le auto, dove i genitori possano spingere i passeggini con tranquillità, dove le persone anziane o con disabilità possano muoversi in sicurezza a piedi e/o con gli opportuni ausili”.

Danno ad alberi e casse pubbliche

Parcheggiare in parterre alberati crea anche danni agli alberi, “è scientificamente dimostrato – scrive Sai che puoi? – come la sosta continua di una massa di migliaia di chilogrammi danneggi irrimediabilmente la forza e la stabilità dell’apparato radicale degli alberi della nostra città, rendendoli più fragili e di conseguenza anche più a rischio di subire profondi danni durante gli eventi meteorologici estremi”.

Infine c’è un “danno erariale e mancato introito di risorse pubbliche: nelle serate di mappatura le attiviste e gli attivisti non hanno incontrato alcun vigile o ausiliario della sosta intento a sanzionare le migliaia di infrazioni commesse. È stato calcolato che l’introito dovuto per la casse comunali poteva arrivare fino al milione di euro. In una sola sera, nel 2 per cento di vie della città.