
Davide Lacerenza arriva in tribunale per l’interrogatorio di garanzia l'11 marzo 2025 (ANSA/MATTEO CORNER)
Milano, 1 aprile 2025 – Agli arresti domiciliari dal 4 marzo, Davide Lacerenza si è sentito male alle prime ore di oggi ed è stato soccorso per un sospetto ictus. La notizia è stata confermata al Giorno dal suo legale, l’avvocato Liborio Cataliotti di Reggio Emilia. L'ex titolare della Gintoneria è stato trasportato al Policlinico alle 4 della notte tra lunedì 31 marzo e martedì 1 aprile 2025. Stando alle prime informazioni, il cinquantanovenne è stato ricoverato per problemi di natura neurologica: gli accertamenti medici sono in corso per capire che tipo di problema abbia avuto.
L'indagine sulla Gintoneria
L’uomo, ex titolare dell’ormai famigerata Gintoneria ora chiusa per sempre, come detto è ai domiciliari a casa sua, in zona Centrale, dai primi di marzo per effetto dell’indagine della Guardia di Finanza su quanto accadeva all’interno del locale di via Napo Torriani. L’ipotesi per cui si procede è autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di stupefacenti. Ai domiciliari sono finiti anche Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, ex compagna di Lacerenza e socia in affari (per lei non c’è l’opotesi di spaccio) e il factotum Davide Ariganello, detto “Righello”.
I problemi di salute legati all’uso di droga
L’avvocato Liborio Cataliotti (che difende anche Nobile e Ariganello) aveva già fatto presente i problemi di salute di Lacerenza, legati all’abuso di droga. In occasione degli interrogatori di garanzia col gip (durante i quali tutti e tre si erano avvalsi della facoltà di non rispondere) il legale aveva spiegato: “I miei assistiti hanno ricevuto ammonimenti sulle restrizioni dei domiciliari come il divieto di interloquire con altre persone, perché sono domiciliari molto rigorosi. Abbiamo rappresentato al giudice solo un'esigenza di allontanamento per motivi medici e non abbiamo avanzato richieste di revoca della misura”. Bisogna, ha concluso, “prima vedere atti e poi ragionarci, oggi si è parlato solo della natura delle accuse e non delle prove che le supportano”.
In particolare Cataliotti aveva chiesto che il 59enne fosse messo nelle condizioni di poter seguire un programma di disintossicazione dalla droga: "Ho recuperato i documenti che riguardano il rapporto di Lacerenza con il Sert, cioè il servizio per tossicodipendenze – aveva detto Cataliotti ai microfoni di Tgcom24 – per rientrare dal suo problema di uso di sostanze stupefacenti. Percorso che aveva avviato e purtroppo aveva abbandonato. Speriamo che questa lezione gli serva quantomeno per riprenderlo".