ANNA GIORGI
Cronaca

Davide Piccinali scomparso: l’ultima traccia dal telefonino

La cella agganciata vicino all’ospedale San Raffaele a Segrate, il cellulare spento – da lui? – la luce rimasta accesa nell’appartamento di via Clitumno a Milano: tutti gli enigmi sulla sparizione del medico 39enne specializzando in cardiochirurgia

Due fotografie di Davide Piccinali

Milano, 6 ottobre 2024 – L’ultimo segnale di Davide Piccinali, il 39enne bresciano specializzando in Cardiochirurgia all’ospedale San Raffaele, che da tre anni abita in via Clitumno, nella zona del Parco Trotter, risale a venerdì mattina, il 4 ottobre: alle 8.34 precise il suo cellulare ha agganciato la cella telefonica di Segrate.

Le domande

Quella mattina il medico avrebbe dovuto essere in ospedale, di turno, ma al San Raffaele non si è mai presentato. O non ci è mai arrivato. È questo il nodo che la polizia sta cercando di sciogliere. Cosa è successo a Davide, una volta uscito di casa, diretto verso Segrate, cioè nei pressi del luogo in cui si trova l’ospedale in cui lavora?

Da quel momento in poi il suo telefono risulta spento. "L’analisi tecnica - spiega il fratello Dario - racconta che il suo apparecchio non è spento perché si è scaricato, è proprio stato spento meccanicamente”. Gli ultimi a incontrare Davide sono stati i suoi colleghi di reparto, che lo hanno salutato giovedì sera poco dopo le 19. A casa, in via Clitumno, Davide è arrivato perché è stata trovata una luce accesa, che probabilmente così è rimasta prima che il 39enne riuscisse venerdì mattina.

Gli avvistamenti

Il fratello e la mamma di Davide si sono precipitati a Milano venerdì. Con la polizia hanno forzato la porta del suo appartamento, pensando che Davide si fosse sentito male. Invece era tutto in ordine. “Segnalazioni ne sono arrivate - aggiunge il fratello - qualcuno lo avrebbe visito la notte di venerdì su un tram, un altro a Treviglio. Ma non si sono rivelate fondate. Speriamo in un allontanamento volontario, ma se anche fosse non ne sappiamo il motivo. Non aveva problemi sul lavoro e pur essendo un ragazzo chiuso, a noi familiari è sembrato tranquillo e sereno come sempre», aggiungono i parenti.