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Il numero delle persone in strada è cresciuto col passare dei minuti, fino a raggiungere quota duemila. Tanti erano ieri...
Il numero delle persone in strada è cresciuto col passare dei minuti, fino a raggiungere quota duemila. Tanti erano ieri al corteo organizzato da centri sociali e realtà antagoniste per protestare contro il ddl Sicurezza e l’istituzione delle "zone rosse" in alcune aree della città; all’iniziativa, partita poco dopo le 15 in piazza XXIV Maggio e terminata in piazzale Lodi, hanno preso parte anche i filopalestinesi che si ritrovano abitualmente il sabato pomeriggio e un drappello di una ventina di anarchici. Lungo il tragitto, che si è snodato tra il Ticinese e la circonvallazione interna, alcuni manifestanti hanno acceso fumogeni, esploso petardi e lasciato scritte contro le forze dell’ordine in riferimento alla morte del diciannovenne egiziano Ramy Elgaml (c’era anche la fidanzata nelle prime file, accanto al furgone di testa).
Danneggiata a sassate una vetrina della filiale Mediobanca Premier di corso di Porta Romana 57. In un pomeriggio di sostanziale tranquillità, con gli agenti a sorvegliare il serpentone in testa e in coda, l’unico momento di tensione è stato generato dalla presenza del massmediologo Klaus Davi, che si è piazzato sul marciapiedi di via Santa Sofia al passaggio del corteo: alcuni manifestanti lo hanno riconosciuto e hanno iniziato a inveire contro di lui; qualcuno ha anche lanciato un paio di petardi. Tutto è durato pochi secondi, fin quando il giornalista si è allontanato.
N.P.