Perché i milanesi si indebitano (e perché aumentano gli insolventi)

L’analisi dell’organizzazione Legge3.it: richieste di aiuto in aumento in particolare dai consumatori privati

Il 'Buy Now pay' later cresce ma restano timori su debito

Debiti: un problema per numerosi milanesi

Milano, 9 ottobre 2024 – C’è chi si è trovato con uno stipendio di 2.000 euro mensili e 1.800 euro di rate da pagare, finendo sommerso dai debiti. La spirale, in alcuni casi, è iniziata con un finanziamento contratto per ristrutturare la casa, per sostenere le cure mediche di un figlio o di un parente gravemente malato.

Con la perdita del lavoro o una separazione, la vita “si è trasformata in un inferno”, in una corsa impossibile per far quadrare i conti.

Le cifre

Secondo le stime dell’organizzazione Legge3.it, che prende il nome dalla cosiddetta legge “salva suicidi“ del 2012, fino al 15% della popolazione lombarda ha problemi di sovraindebitamento. E, analizzando l’ultimo report dell’Organismo per la composizione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata della Camera arbitrale di Milano, è in continua crescita la quota dei cittadini che chiedono aiuto per cercare di uscire dalla spirale, rispetto a quella delle imprese.

Il numero dei consumatori che si sono rivolti all’organismo, infatti, è cresciuto del 78% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Guardando i dati dei primi nove mesi del 2024, il 61% di chi ha presentato la domanda è un consumatore, mentre nel 39% dei casi si tratta di imprese, ex imprenditori e ditte individuali, con la Città metropolitana di Milano che si attesta come area lombarda più interessata dal fenomeno.

Le istanze degli imprenditori diminuiscono del 27%, con un calo che invece non si registra tra i cittadini.

Dal 2017 a oggi sono arrivate complessivamente 1.524 richieste di aiuto, con 543 giorni come tempo medio per la conclusione della pratica. L’obiettivo, spiega Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera Arbitrale, è “favorire il risanamento dell’impresa e aiutare il consumatore a risollevarsi”. Numeri che sono solo la punta dell’iceberg, perché riguardano solo quei casi finiti davanti all’organismo.

Le motivazioni

“Si tratta di una piaga sociale arrivata quasi al livello dei Paesi anglosassoni – spiega Stefano Pillitteri, avvocato con 26 anni di esperienza alle spalle – e il sovraindebitamento spesso si innesca per i motivi più banali, complice anche la disinvoltura con cui vengono concessi prestiti. La “salva suicidi“, anche se tutto è migliorabile, è una buona legge. Servirebbe un’opera di informazione e divulgazione, campagne per la prevenzione e per l’educazione finanziaria, rafforzamento degli organici dei Tribunali per ridurre i tempi perché c’è un pezzo di società sull’orlo del baratro”.

Tra i casi seguiti dal legale, quello di un commerciante finito nella morsa dei debiti per pagare le cure del figlio, malato di leucemia. I debiti innescano depressioni e gesti di autolesionismo, ma anche violenze in famiglia. Alla Fondazione San Bernardino, che opera attraverso le Caritas lombarde, si sono rivolte 4.773 persone con problemi finanziari e per 479 di loro sono stati elaborati interventi di garanzia o erogazione diretta.