
di Giambattista Anastasio
Solo 1.924 inquilini hanno accettato di sottoscrivere con Aler Milano un piano di rientro dal debito via via accumulato negli anni per il mancato pagamento del canone di affitto. Un numero di adesioni modesto se si considera che gli inquilini che avrebbero potuto usufruire di questa possibilità ammontano a 13.314. O, per lo meno, tante sono le lettere inviate a partire dall’11 maggio scorso dalla stessa Aler Milano ad altrettanti titolari di un contratto di locazione. Ad aderire è stato, quindi, il 14% della platea. Numeri forniti dall’Azienda Lombarda dell’Edilizia Residenziale al consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Nicola Di Marco, che li aveva richiesti.
Nel dettaglio, dei 1.924 che hanno dato disponibilità a concordare un piano di rientro dal debito, sono 735 quelli che hanno già accettato e sottoscritto un piano di rientro della durata media di 33 rate. Mentre negli altri 1.189 casi l’accordo "è ancora in fase di definizione". Dati fermi, secondo quanto messo nero su bianco da Aler, al 15 ottobre. Ma la possibilità di sottoscrivere un piano di rientro ha un vincolo temporale: entro 120 giorni dal ricevimento delle lettere, partite, come detto l’11 maggio 2021. La domanda, ora, è che accadrà a quanti non hanno nemmeno risposto all’invito o non hanno trovato la quadra sulla rateizzazione. Come riportato nelle lettere, oltre che su queste pagine già nei mesi scorsi, quello di Aler Milano era di fatto un aut-aut: centoventi giorni per trovare un accordo su come sanare il debito altrimenti, in caso contrario, è previsto l’avvio delle procedure legali del caso, compresa la decadenza dell’assegnazione dell’alloggio.
"Quest’Azienda – si leggeva infatti nelle missive – in collaborazione con le organizzazioni sindacali dell’utenza ha rinnovato un importante accordo per il recupero della morosità degli inquilini (quello sottoscritto l’8 febbraio 2021 ndr). Questo è un accordo estremamente importante e tutelante per i nuclei famigliari che hanno evidenziato difficoltà nei pagamenti di questi ultimi mesi caratterizzati dall’emergenza sanitaria. Nell’ambito di tale accordo sono state ridefinite misure che consentono la sottoscrizione di piani di rientro sostenibili e quindi la possibilità di regolarizzare la posizione contabile con la scrivente Azienda restituendo serenità e dignità a tante famiglie che vivono in una situazione di bisogno (...)". Infine il monito: "Ci spiace dover precisare che nel caso in cui Lei non dovesse aderire a quest’ultimo invito dovremo necessariamente avviare o portare a termine le procedure legali nei suoi confronti, compresa la decadenza dell’assegnazione".
"Il piano di rientro è sicuramente un buono strumento per provare a regolarizzare la posizione delle famiglie in arretrato con i pagamenti – commenta Di Marco –, ma non si capisce perché Aler abbia concesso ai suoi inquilini così poco tempo per aderirvi e abbia scelto i toni dell’aut-aut, toni decisamente aggressivi soprattutto in un momento in cui anche a causa della pandemia c’è chi può avere difficoltà oggettive a pagare. Ora Aler che fa, procede agli sfratti? Non penso sia una strada percorribile".