MILANO – Se era chiaro che il rischio di cadere (e quindi, probabilmente, di morire) non gli provocasse particolari tentennamenti, neanche una denuncia per invasione di edifici e danneggiamento ha fermato la sua scalata. Dedelate, il nickname del climber lombardo più celebre del momento sui social, continua a far discutere arrampicandosi su edifici iconici di Milano.
L’incursione sulle travi di San Siro durante il concerto di Sfera Ebbasta è soltanto l’ultima sfida mortale del 17enne originario di Sondrio che, grazie alle sue bravate, sta guadagnando notorietà giorno dopo giorno.
La crescita sui social
Anche così si spiega la vertiginosa crescita sui social. Dedelate in un mese esatto, dal 23 maggio al 25 giugno, ha quasi raddoppiato i follower su Instagram: da 46mila a oltre 86mila. L’impennata subito dopo l’ormai celebre selfie con dito medio a favore di camera e la Madonnina del Duomo sullo sfondo. Quel post, con 58mila like e oltre 1100 commenti, ha definitivamente accesso i riflettori sul giovane scalatore, che già in passato si era reso protagonista di altre scalate: il Castello Sforzesco e l’Ariston di Sanremo le altre due icone “conquistate”.
“L’intrusione” al Meazza per il concerto di Sfera Ebbasta però, postato con la frase “non sai quanto ho corso fra’ per fuggire dai guai” citazione dal brano “Figli di papà” proprio del rapper di Cinisello, promette di fare addirittura meglio di quello sul Duomo. In poche ore, Dedelate ha pubblicato foto e video intorno alle 3 di notte, per gli scatti sulle travi della Scala del calcio sono arrivati 60mila like e 1000 commenti. Ma le cifre, compreso il numero dei follower, continuano a crescere. Il post ha raggiunto anche Sfera che ha iniziato a seguire il ragazzo e ha commentato “Crazyyyyyy” le immagini dall’alto del suo live.
E ora il “fenomeno Dedelate” rischia di sfuggire di mano. Con una schiera di seguaci in continua ascesa il rischio emulazione aumenta esponenzialmente.
Come detto, nè il rischio di morire nè le denunce hanno fermato il giovane climber. E ciò fa pensare che le sue “imprese” non siano finite qui. Quale sarà il prossimo monumento su cui il climber pianterà la sua bandiera? Non resta che aspettare la prossima story, con la speranza che le sue bravate non finiscano in tragedia.