GIULIA GATTI
Cronaca

Milano, la Defhouse diventa un’academy: “Perché il mondo dei Tiktokers vale”

Nella casa dei content creator arredi ricercati, spazi per il corpo e per la mente, angoli dedicati allo svago. Gli ideatori: “Diamo spazio a persone che vogliono fare, ma non sanno come”

Luca Casadei e Giuseppe Greco

Luca Casadei e Giuseppe Greco

Milano, 19 giugno 2024 – Nel cuore di una Milano grigia e frenetica, dove i ritmi sono scanditi dal traffico, si nasconde un edificio apparentemente anonimo ma al cui interno c’è un mondo magico dominato dal rosa e dall’azzurro, la Defhouse, in zona Turro. Varcato l’ingresso, l’atmosfera cambia radicalmente: un corridoio che assomiglia più alla sala degli specchi che ad un ambiente casalingo, dove esplode un tripudio di neon fucsia che trasporta in un universo sintetico. Passo dopo passo, lungo il corridoio, si scoprono le stanze, tutte diverse, pensate per la creazione di contenuti unici nel loro genere. Tutto è studiato nei minimi dettagli: l’arredo ricercato, l’impianto di illuminazione, gli spazi. Sembra un labirinto in cui, però, è piacevole perdersi. Dalla spa, dove il profumo risveglia le sinapsi, alla palestra per il benessere fisico, la zona beauty come tappa obbligatoria prima della Fashion Week, la Black Room, gli uffici e tanto altro.

Una casa dove si dà importanza anche allo svago con tavoli da biliardo, le macchinette arcade, il biliardino. In questo universo parallelo troviamo Alessia Lanza, 4 milioni e 400 mila followers, 24 anni, voce del podcast “Mille pare”, Simone Berlini, 5 milioni e 900 mila, 24 anni, amante della recitazione, Davide Moccia, 4 milioni e 100 mila, classe 2003, Emily Pallini, 2 milioni e 300 mila, 22 anni, appassionata di beauty, Marco Bonetti, 2 milioni e 200 mila, classe 2002, Florin Vitan, 8 milioni e 400 mila, di cui non si conosce l’anno di nascita (c’è chi ipotizza 2003 e chi 2001), Brian Ramos con 900 mila, appena maggiorenne, Andrea Fratino, 1 milione e 700 mila, 2001 che ha partecipato al programma “La caserma”, Yasmin Barbieri, 3 milioni, del 2005 e Yusuf Panseri 9 milioni e 900 mila followers, del 2002.

I creators hanno dai 17 ai 24 anni, un contesto Gen Z. Sembrava una realtà lontana, nel mondo televisivo bisognava sempre chiedere il permesso, allora ecco il passaggio da "posso?" a "voglio farlo": uno spazio in cui prospera la volontà di distinguersi, un luogo di contaminazione, il phygital. Non ci sono investitori esterni e il primo anno si è andati in perdita: 400 mila euro fatturati su 600 mila euro di costi a cui far fronte, ma l’ambizione si vede e ogni anno il successo finanziario è raddoppiato: 1 milione, 2 milioni e 200 mila, 3 milioni e 500 mila. Adesso, a metà 2024, si è già raggiunto il 65% del 2023. Tutto questo è un hub creativo, gestito dalla Web Stars channel, la digital company guidata da Luca Casadei e Giuseppe Greco, che hanno creato un’academy professionale, offrendo possibilità a content creator selezionati. Non si dà spazio a persone "già arrivate" ma a coloro che "vogliono fare ma non sanno come". I ragazzi non pagano per usufruire degli spazi e il guadagno è basato su percentuali legate a collaborazioni e progetti. Ogni giovane è una “start up“: “una mente” da formare.

L’idea nasce nel 2014, dalla scoperta di Hypehouse, e da qui un nuovo storytelling. Casadei racconta "le cose migliori le ho create quando soffrivo", momenti in cui non hai gli strumenti ma devi farcela.

Nel 2012 aveva un contratto con Endemol Shine Italy, ma non era una situazione felice, così ha proseguito con questo progetto. A quel punto c’era l’esigenza di farsi ascoltare dagli altri e dire "il nostro mondo vale" e, come ogni "prima volta", la paura e l’incertezza aleggiavano nell’aria, tanto da poterle quasi percepire con il tatto. Serviva qualcuno che potesse trasmettere la giusta dose di coraggio ed entra in gioco Armani, il “cavallo di Troia” per accedere alla “città”.