
DEGRADO Ogni giorno nel cortile dello stabile dell’Aler di via Spaventa sono abbandonati numerosi rifiuti ingombranti come reti materassi e persino lavatrici
Milano, 21 dicembre 2018 - Il cortile che diventa ogni giorno una discarica, i topi che sguazzano tra i rifiuti e i dispetti degli abusivi. Vivere nel palazzo popolare di via Spaventa 19 mette a dura prova i nervi dei residenti onesti. Lo stabile, gestito da Aler, con tante palazzine all’interno, è dignitoso: non ha l’aspetto degradato delle torri di Quarto Oggiaro e neppure delle case bianche di via Salomone. Si trova pure in una posizione invidiabile, a due passi dal centralissimo corso San Gottardo. «Eppure da due o tre anni non si vive più bene, non vedo l’ora di andarmene» racconta un residente esasperato che chiede di tutelare l’anonimato per paura di ritorsioni. Due giorni fa le masserizie appoggiate contro il muro perimetrale interno includevano sedie a rotelle, reti, carrelli della spesa, registratori, telefoni, aspirapolvere e persino vecchie lavatrici.
«Di solito l’immondizia è molto di più. Settimana scorsa c’era una vera «montagna». Sono oggetti recuperati da chi di professione fa lo svuota cantine e vive in questo palazzo. Quello che non può rivendere lo molla qua, scaricando su di noi il costo per il trasporto straordinario dei rifiuti ingombranti». Le chiamate al gestore dell’edilizia pubblica, come alle forze dell’ordine, sono state «centinaia» ma il problema si ripresenta una volta ripulito: il giorno dopo sorgono sempre nuovi cumuli. La sporcizia legata alla spazzatura ha attratto anche una colonia di roditori. Un problema di cui Aler è consapevole visto che un avviso nell’atrio centrale informa che in questi giorni una società incaricata effettuerà interventi di derattizzazione, disinfestazione e deblattizzazione.
«Un tempo qui si viveva benissimo, lasciavo persino la porta aperta quando andavo a fare la spesa» sospira l’inquilino. Le cose sono cambiate in peggio: «Dopo un periodo di manutenzione straordinaria, gli alloggi vuoti sono stati assegnati poco più di due anni fa a stranieri che purtroppo non rispettano le più basilari regole di convivenza e non pagano neppure le spese». A loro si aggiungono gli abusivi che tormentano il nostro residente fumando non in casa ma sul pianerottolo e gettando poi la sigaretta sul tetto della cabina dell’ascensore, dove passano i cavi elettrici: «Con il rischio che ci sia un cortocircuito e succeda una tragedia. Ho cercato di far ragionare queste persone. Non solo è stato inutile ma mi hanno offeso con parolacce che non si possono ripetere».