
Fulvio
Capezzuoli*
Nei miei gialli, mi piace raccontare la Milano del dopoguerra. Con il primo romanzo, "Milano 1946 delitti a Città Studi" sono partito appunto da quell’anno. Con il settimo, uscito lo scorso novembre, "Il commissario Maugeri e il cadavere scomparso" nel 1949. In mezzo c’è la Milano del 1947 e un delitto in una villa di via Mozart, o quella dell’inverno 1948 che si prepara alle elezioni, tra tensioni politiche e cortei. L’ambientazione mi serve per raccontare l’Italia uscita distrutta dalla guerra e, gradualmente, anno dopo anno, lo sforzo condotto per la sua ricostruzione. Ma la vicinanza con il periodo bellico la utilizzo anche per inserire nel racconto poliziesco, fatti storici relativi alla seconda guerra mondiale. Episodi realmente accaduti, molti dei quali poco conosciuti: per questo, al termine di ciascun romanzo, nelle "Note dell’Autore", specifico ciò che nasce dalla mia fantasia e ciò che invece riguarda la Storia con l’iniziale maiuscola.
Milano è una città con molti luoghi romanzeschi, e io ho provato a utilizzarne alcuni. Una palazzina ottocentesca dell’elegante quartiere di via Magenta, mi è servita per ambientare "Il commissario Maugeri e il fantasma di via Ariosto". In "Milano 1948, Maugeri e lo zoppo dei Navigli", descrivo il suggestivo vicolo dei Lavandai, e racconto perché si chiama così e non vicolo delle Lavandaie. In "Milano 1947, misteri a Porta Venezia", l’azione si svolge in una delle belle ville di via Mozart. Luoghi suggestivi da utilizzare, in un romanzo poliziesco o non, ce ne sono tanti. Oggi Milano è una città "Livida e sprofondata per sua stessa mano" come la descrive Ivano Fossati ne "I treni a vapore". Purtroppo non è più "da bere", e forse non lo è mai stata, e il suo tessuto sociale si è immiserito culturalmente. Ma questo vale anche per molte altre città italiane e non. Trovo molto interessante il paragone fra la città di oggi e quella di settant’anni fa che descrivo nei miei romanzi. Erano anni, dove la miseria era economica, ma la voglia di migliorarsi e di migliorare il Paese dava alle persone una forza morale, oggi scomparsa.
*Il commissario Maugeri
e il cadavere scomparso
Todaro editore