Davanti al gip Cristian Mariani, Benedetto Marino ha scelto di non parlare, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Marino, 45enne di Inveruno, è accusato di aver prestato aiuto ai killer che l’11 ottobre 2021 hanno freddato Paolo Salvaggio in pieno giorno, uccidendolo a colpi di pistola mentre percorreva in bicicletta via della Costituzione, a Buccinasco, dove viveva. Secondo le indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri, coordinate dai pm Sara Ombra e Gianluca Prisco, Marino avrebbe aspettato in macchina uno dei due responsabili, poco lontano dal luogo del delitto, a Milano, fornendogli una via di fuga veloce, agevolando così l’assassino e la perdita delle sue tracce. Tutto registrato dalle telecamere di vidosorveglianza del Comune di Buccinasco (per la prima fase dell’omicidio, con l’arrivo della moto con a bordo i due killer) e gli occhi elettronici di Milano, che immortalano Marino in attesa di uno dei due responsabili dell’omicidio. È stata la compagna di Marino a togliere ogni dubbio sull’identità dell’uomo in auto: lo ha riconosciuto e ha confermato ai carabinieri che era il suo compagno a bordo dell’auto che ha aiutato il killer a scappare. Marino ha scelto di non parlare ma gli approfondimenti continuano per scoprire chi ha ucciso Salvaggio, pregiudicato e collaboratore della ‘ndrina dei Barbaro e Papalia (ma la pista mafiosa è stata totalmente esclusa), uscito dal carcere poco prima di essere ucciso. Il movente potrebbe essere legato a vecchie vicende di droga o dissapori con altri pregiudicati nati durante la permanenza in carcere. La vittima era malata e, secondo i medici, gli restavano pochi mesi di vita. Ma gli assassini non hanno aspettato la morte naturale e lo hanno ucciso con tre colpi di pistola.
Francesca Grillo