L'uso di simboli religiosi come forma di appartenenza e propaganda politica mi sembra sia un'appropriazione indebita
Lo ha detto l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, durante un incontro con gli studenti dell'Università Bicocca. "Credo che sia improprio perchè il simbolo religioso appartiene a tutti, non può esse di una parte. Anche la storia della Dc, che aveva nel titolo il segno confessionale, nella sua sostanza non era l'applicazione ella dottrina cristiana, vi si ispirava ma non pretendeva di essere la traduzione in scelte politiche dei valori cristiani". Delpini biasima quindi il fatto di "usare il simbolo religioso come espressione di appartenenza di un partito, quasi contrapposta agli altri".
Invito ai giovani: "Riscoprite umanesimo europeo"
Delpini ha risposto alle sollecitazioni degli studenti offrendo una visione del mondo che possa fungere da modello di riferimento per i giovani e non solo. Ai giovani l'arcivescovo ha rivolto l'invito a riscoprire il volto originario dell'Europa, un "umanesimo europeo" fondato "sui valori della persona, della vocazione e della responsabilità", oltre che dell'apertura verso l'altro come opportunità di incontro, di sana contaminazione e di conoscenza di sè. Un antidoto a modelli sociali che sanno di chiusura e di dominazione del mondo, tipici ad esempio del colonialismo che per l'Europa è stato "un grande peccato". Da qui, pertanto, l'appello a farsi carico della consapevolezza di vivere in una società che l'arcivescovo ha descritto come "potente, sapiente, complessa e disperata": una società, insomma, che "ha potenzialità, sapienza e risorse ma che non sa dove va".
"La riqualificazione non faccia di Milano una città per ricchi"
Delpini ha detto la sua anche sulla situazione di degrado in città: "Vivendo a Milano da un po' di anni, mi sono fatto l'idea che il concetto di periferia sia un po' improprio, è un'immagine un po' geometrica, mentre io mi sono fatto l'idea che la città sia piuttosto un insieme di quartieri, più o meno lontani dal centro. Ci sono quartieri che hanno avuto la leggenda di essere meglio, e che poi sono diventati luoghi di persone anziane e sole, e ci sono quartieri che hanno invece avuto lo stigma di essere quartieri di periferia che, col tempo e gli investimenti, sono diventati luoghi sicuri dove si vive bene. La città - ha aggiunto - degrada perchè alcuni cittadini non la trattano come contesto di cui aver cura". In tema di riqualificazione di alcune aree, Delpini ha poi evidenziato: "Il rischio è che la riqualificazione della città finisca per renderla una città per ricchi" se "riqualificazione vuol dire sgombrare coloro che non possono permettersi di vivere dove hanno vissuto. Quindi il tema di un'edilizia popolare e accessibile è un tema che merita di essere approfondito