Milano - Papa Francesco ha ricevuto l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, il quale aveva chiesto di incontrarlo a cinque anni dalla sua nomina alla guida della diocesi ambrosiana. È stato lo stesso Delpini - che aveva suscitato qualche polemica a inizio settembre per l'ironia con cui aveva parlato della nomina dei cardinali - a raccontare del suo faccia a faccia con il Papa, al termine della messa per la solennità di San Carlo Borromeo.
"Sono andato in gran segreto dal Santo Padre, quindi non sapete di questa udienza che ho chiesto dopo cinque anni di mistero episcopale. Ho chiesto al Papa di scambiare due parole con lui e - ha raccontato - mi ha piacevolmente ricevuto e quindi voglio portarvi i suoi saluti e la sua benedizione". Delpini ha voluto anche condividere "tre cose che mi ha detto", ovvero che è "molto ben impressionato dai gruppi di Milano che incontra, anche incontrando i candidati, la classe dei diaconi gli anni scorsi". "Mi ha detto parole di apprezzamento - ha aggiunto - e credo che questo sia un segno di affetto, vicinanza e stima che ci fa bene". Oltre a questo, il Pontefice "ha raccomandato di avere particolare cura per i giovani e le vocazioni".
Nell'omelia, invece, Delpini ha osservato che "in questo tempo, forse un'epoca nuova per la storia della Chiesa, è stato scelto un vescovo che non ha certo la tempra di San Carlo. Forse è stato scelto un vescovo da poco perché non sia lui protagonista solitario. È stato scelto perché l'edificazione del corpo di Cristo sia un "cammino sinodale che coinvolge tutti" "In questpoca - ha sottolineato - non credo sia opportuno immaginare che emerga un protagonista che segni questa storia come un solitario. In questa epoca è necessario che stiamo insieme".