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Dengue, cresce l’allarme per la febbre spaccaossa: “E la Lombardia come si sta preparando?”

Interrogazione all’assessore Bertolaso. Cominelli (Pd): “Siamo alla vigilia di un'altra estate bollente e la Pianura padana è un’area popolata da zanzare. La Regione si attivi per tempo”

Dengue, casi in aumento in Brasile

Dengue, casi in aumento in Brasile

Milano – Cresce l’allerta Dengue dopo l’impennata di casi a livello internazionale (particolarmente colpiti Brasile e Argentina). In Italia sono scattati controlli negli aeroporti e la disinfezione degli aeromobili per prevenire il rischio di diffusione dell'infezione. Il livello di vigilanza è stato innalzato all'aeroporto di Fiumicino rispetto agli aerei provenienti e alle merci importate dai Paesi in cui è “frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia”. 

I casi in Italia

In Italia"ci sono segnali che negli ultimi anni qualcosa stia cambiando, ma al momento la trasmissione autoctona della Dengue, così come in altri Paesi europei, è un evento raro. La maggioranza dei casi è stata contratta all'estero”, ha sottolineato Flavia Riccardo, medico epidemiologo dell'Istituto Superiore di Sanità, spiegando che lo scorso anno sono stati registrati 362 casi, di cui 280 importati dall'estero. Gli infettivologi invitano comunque alla prudenza.

I sintomi della malattia

Come spiegato dall’Iss (Istituto Superiore di Sanità) “normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue”.

L’interrogazione a Bertolaso

E in Lombardia? La consigliera regionale del PD Miriam Cominelli, in seguito alla circolare del Ministero della Salute, ha presentato una interrogazione all'assessore al Welfare Guido Bertolaso per sapere quali tipi di controlli sanitari Regione Lombardia intenda mettere in atto al fine di arginare e limitare la diffusione del virus e se ci sia in programma una campagna vaccinale diffusa su tutto il territorio lombardo.

Cominelli: Regione si attivi per tempo

"Dopo l'allarme lanciato dall'OMS alla luce della crescita esponenziale in Brasile dei casi di Dengue, la febbre spaccaossa, anche in Europa si sta monitorando con grande preoccupazione l'ingresso del virus - ha detto la consigliera PD Miriam Cominelli - Dopo la recente circolare del Ministro della Salute, che alza il livello di allerta anche nel nostro Paese, la Lombardia deve subito iniziare a programmare azioni di prevenzione e pianificare una campagna di vaccinazione. Lo scorso anno, infatti, nella nostra regione, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, si sono registrati oltre 100 casi di arbovirosi, soprattutto Dengue. La febbre spaccaossa alla prima infezione ha una mortalità dell’1 per cento ma diventa più pericolosa al secondo contagio (con un ceppo diverso dal primo). È una malattia che colpisce soprattutto anziani, persone impegnate in agricoltura, bambini e pazienti immunodepressi". 

"L’Organizzazione mondiale della sanità ha segnalato un aumento dei casi nel mondo e stima che sia concreto il rischio che la malattia diventi un problema globale, anche a causa dell’aumento delle temperature legato al cambiamento climatico. Più aree geografiche diventano calde e umide e di conseguenza in più zone aumentano le popolazioni di zanzare, responsabili della trasmissione della malattia - continua Cominelli -. È evidente che siamo alla vigilia di un'altra estate bollente. È evidente che la Pianura padana sia un’area popolata da zanzare. È altrettanto evidente che Regione Lombardia si attivi per tempo, anche con una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini".