Da un lato le ampolle in vetro dove nei primi decenni del ‘900 si preparavano le soluzioni galeniche. Dall’altro i più moderni laboratori di ricerca. Le fotografie d’epoca sui muri e, davanti agli occhi, uno dei più moderni poli sulla salute, parte attiva del cluster lombardo Scienze della vita.
Ieri gli studenti delle medie hanno potuto vivere una giornata tra passato e presente grazie al gruppo farmaceutico Zambon, che ha aderito al progetto Open Factory di Comitato Leonardo aprendo le porte del campus scientifico OpenZone, dove sono ospitate alcune delle principali realtà biotecnologiche, farmaceutiche e di terapia genica avanzata a livello nazionale e internazionale. "Qui facciamo innovazione - ha spiegato ai ragazzi Andrea D’Alessandro, responsabile del polo -. Il nome OpenZone viene dal Mago di Oz, perché in questo luogo può avvenire qualsiasi cosa: cerchiamo di creare valore per la salute e la comunità locale". In via Meucci si estendono 37mila metri quadri di laboratori e uffici, abitati da 34 aziende. Un campus che oggi vede mensa, libreria, il "pallone" di Oxygen e due torri da 45 metri di 8 piani e di 33 metri da 5 piani con 4 livelli interrati. La.La.