Renato Marelli, che il prossimo 25 luglio compirà 71 anni, ha passato all’orfanotrofio dei Martinitt tutta l’infanzia e l’adolescenza insieme al fratello gemello Ernesto, mentre la sorella Annamaria era una Stellina. "Siamo rimasti orfani di entrambi i genitori, morti per malattia a poca distanza l’uno dall’altro quando io avevo 2 anni". Così finì prima in un istituto a Barlassina e poi, al compimento del sesto anno, ai Martinitt. "Non era “un parcheggio“: venivamo educati, nutriti, vestiti, curati. Ci veniva data un’istruzione e venivamo avviati al lavoro. Io sono diventato disegnatore meccanico". Tra i due gemelli, "io ero il più discolo. Finivo spesso in castigo, con la faccia contro il muro. Mio fratello si dispiaceva e allora prendeva il mio posto: nessuno se ne accorgeva perché eravamo uguali". Il suo più grande desiderio? "Crearmi quella famiglia che non avevo mai avuto. Anche con mia sorella, che vedevo tre volte all’anno, eravamo come estranei. Mi sono sposato, ho avuto due figli e oggi sono nonno di una nipotina, più una seconda che nascerà a fine aprile. Io non ho mai pronunciato le parole mamma e papà e ho sempre desiderato avere figli che potessero farlo al mio posto".M.V.
Cronaca"Desideravo una famiglia mia"