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Detergente servito al posto del vino. Cliente con danni a gola e stomaco. Bar sequestrato, titolare denunciata

La cinquantenne si è sentita male dopo aver ingerito liquido caustico finito per sbaglio nel bicchiere. Il ricovero al San Carlo e i controlli su eventuali conseguenze permanenti. Controlli di polizia e Ats.

Detergente servito al posto del vino. Cliente con danni a gola e stomaco. Bar sequestrato, titolare denunciata

I primi due sono andati giù normalmente. Niente che potesse far presagire quello che stava per succedere. Appena la donna ha bevuto dal terzo bicchiere, ha compreso immediatamente che quello non era vino, o quantomeno non solo vino: immediato il bruciore alla gola, seguito dalle fitte allo stomaco. Sì, perché la cinquantenne italiana aveva appena ingerito detergente per lavastoviglie: trasportata in codice rosso al San Carlo, non è per fortuna in pericolo di vita; tuttavia, ha riportato danni, si spera non permanenti, a cavo orale, ugola, esofago e stomaco, tuttora monitorati dai medici per valutarne l’entità. L’imperdonabile errore è andato in scena poco dopo l’1.30 di domenica nel bar Carlone di via Giordadano Orsini, in zona Bande Nere, ora sotto sequestro: la titolare, una cinese di 54 anni, è stata indagata per lesioni colpose gravissime. Stando a quanto finora ricostruito dalla polizia, la cinquantunenne e il compagno si sono recati nel locale, di cui sono clienti abituali, per mangiare e bere qualcosa. Tutto è accaduto nel giro di pochi secondi: la donna si è sentita male mentre l’uomo stava fumando una sigaretta all’esterno.

Dopo i primi soccorsi, lui è rientrato nel bar e ha chiesto alla proprietaria di mostrargli la bottiglia da cui aveva versato il calice di vino, che la cinese aveva già riposto nel frigorigero. Quella bottiglia è stata poi consegnata agli agenti delle Volanti, che a loro volta l’hanno messa a disposizione dei tecnici di Ats: i controlli hanno fatto emergere la presenza di liquido caustico. A quel punto, i poliziotti sono andati a casa della cinquantaquattrenne, che nel frattempo aveva chiuso l’esercizio commerciale, e l’hanno denunciata: ha ammesso che utilizzava quel contenitore di vetro, con etichetta del vino ancora presente, per il detergente della lavastoviglie e che per evitare errori l’aveva contrassegnata con un nastrino. Non è bastato a scongiurare uno sbaglio che rischia di costare carissimo alla cinquantenne.

Gli accertamenti di Ats, d’intesa con il pm di turno, hanno portato al sequestro del bar per il mancato rispetto delle norme di sicurezza che prevedono la separazione di alimenti e bevande dagli articoli per la pulizia. Inoltre, è stato disposto anche il sequestro di altre bottiglie di presunto vino per effettuare nuovi campionamenti: bisogna verificare se al bar Carlone fosse prassi rabboccare le bottiglie e utilizzarle come contenitori di altre sostanze.

Giulia Bonezzi

Nicola Palma