ROSARIO PALAZZOLO
Cronaca

Di corsa per due giorni interi Nona ultramaratona per Leo

Il ferroviere ha percorso oltre 200 chilometri nella prova in Svizzera: "Anche quest’anno ce l’ho fatta"

di Rosario Palazzolo

Evoluzione di un atleta. Simone Leo, professione ferroviere ma per vocazione ultramaratoneta con il vizietto di continuare a voler andare "oltre il limite", lo avevamo lasciato qualche settimana prima che la pandemia sconvolgesse il mondo: la sua ultima fatica era stata una gara di oltre 200 chilometri tra le nevi del Minnesota, alla temibile Harrowhead. Lo scorso weekend è arrivata la nona ultramaratona di oltre 200 chilometri, che ha voluto correre per lasciarsi alle spalle un anno e mezzo di restrizioni e incertezze.

È stata la sua riscossa, come uomo e come atleta. Una gara dedicata a tutti i runner, che in questo periodo hanno sofferto le limitazioni, e alla sua città, della quale porta con sé la bandiera.

Leo non è andato oltre oceano, come aveva fatto per la fredda Arrowhead e per la micidiale Badwater, corsa nel deserto californiano con temperature di oltre 50 gradi; ha scelto il più vicino cantone svizzero dell’Argovia, dove ha preso parte alla 24-48 Studenlauf, gara in cui non vince chi fa il miglior tempo, ma chi percorre più chilometri nelle 24 o nelle 48 ore previste.

Una prova stimolante ma estenuante, perché costringe a rimanere in pista, su un percorso di soli 934 metri, per ben 2 giorni. Leo ha percorso 201,774 chilometri in poco più di 40 ore.

"Fin da quando sono partito da casa, il mio unico obiettivo era correre almeno 200 chilometri. Con gli amici avevo scommesso che avrei messo “la tacca“ anche sul 2021, così difficile da tanti punti di vista – racconta Leo, originario del Novarese ma da molti anni cinesellese –. Immediatamente dopo la freddissima gara in Minnesota, ci siamo trovati tutti catapultati in un mondo stravolto dall’emergenza sanitaria. Riprendere è stato difficile per tutti, per questo la partecipazione a una gara così complicata fisicamente per me aveva il significato della rinascita. Del ritorno alla normalità".

Di ritorno dalla Svizzera con la medaglia, Simone ha festeggiato domenica con molti degli amici runner. "Nove anni fa ho compiuto la mia prima impresa, da allora ogni anno ho mantenuto la promessa di correre una ultramaratona – conclude –. Lo scorso anno,con gli amici di Impossible Target, abbiamo portato a Cinisello una ultramaratona, con concorrenti da tutta Italia. Torneremo pure quest’anno".