Milano, 15 gennaio 2025 – È caduta l'accusa di turbativa per "intervenuta prescrizione" e ci sarà un processo d'appello bis per rideterminare la pena per il peculato.
Lo ha deciso la Cassazione, dopo l'udienza di oggi, nel procedimento a carico del tesoriere della Lega Alberto Di Rubba e di Andrea Manzoni, ex revisore contabile per il Carroccio in Parlamento, imputati per il caso della compravendita, tra 2017 e 2018, di un capannone a Cormano, nel Milanese, acquistato dalla Lombardia Film Commission e con cui sarebbero stati drenati 800mila euro di fondi pubblici.
Di Rubba, ex presidente di Lfc e anche lui ex revisore contabile per la Lega, era stato condannato a quattro anni e mezzo in appello nell'aprile dello scorso a quattro anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione, mentre a Manzoni era stata comminata una pena di 3 anni. Pene entrambe più basse rispetto al primo grado con rito abbreviato.
Erano stati condannati per peculato e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Oggi, la Suprema corte ha deciso di annullare senza rinvio per prescrizione le condanne per l'imputazione di turbativa, mentre ha annullato con rinvio ad un appello bis per la rideterminazione della pena sulla contestazione di peculato.