REDAZIONE MILANO

Diabolik, in mostra albi e cimeli dell’antieroe

Emesso un francobollo a cento anni dalla nascita della sua creatrice Angela Giussani. Esposizione nella sede delle Poste di via Cordusio

di Marianna Vazzana

MILANO

Un racconto prende vita sul foglio infilato dentro la macchina da scrivere. La “Olivetti Lettera 32“ di Angela Giussani, fumettista ed editrice, che insieme alla sorella Luciana ha creato 60 anni fa il personaggio Diabolik, capostipite del fumetto nero in Italia. Ora, a cento anni dalla sua nascita (Angela Giussani era nata a Milano il 10 giugno 1922 ed è morta il 10 febbraio 1987 nella sua città) Poste italiane le ha dedicato un francobollo emesso dal Ministero delle Imprese e del made in Italy e presentato ieri all’Ufficio Filatelia di via Cordusio 4. Il bozzetto è stato curato da Matteo Buffagni e Sergio Zaniboni: in primo piano, Angela Giussani alla macchina per scrivere, con lo sguardo di Diabolik sullo sfondo. Negli stessi spazi si è aperta la mostra dedicata a Diabolik e alle sue autrici: esposti albi e tavole fumetti, oggetti e gadget “diabolici” e, come pezzo forte, la scrivania originale di Angela con sopra la sua macchina da scrivere. Nelle teche anche foto d’epoca delle sorelle Giussani e le loro tessere da giornaliste. A impreziosire l’allestimento, tavole a fumetti inedite della storia breve in uscita nel prossimo Diabolik Magnum di dicembre dal titolo “La scrittrice e la contessa” in cui compaiono due personaggi con le loro fattezze (la mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13, fino al 28 novembre, con ingresso gratuito). "Angela era una donna tenace, anticonformista, generosa, ribelle, estroversa ma anche riservata, che non amava stare sotto i riflettori", ricorda la nipote Claudia Sozzani, il cui zio era il papà di Angela e Luciana. "Eravamo una famiglia molto unita. Io devo a loro ciò che oggi sono diventata. Sono state donne grandiose, che hanno saputo conquistarsi il loro spazio" in un periodo in cui le conquiste femminili erano tutt’altro che scontate. E "la storia di Diabolik – si legge su uno dei pannelli della mostra – coincide con quella delle sorelle Angela e Luciana Giussani. Due belle, colte, spiritose e inquiete signore della buona borghesia milanese che ebbero il coraggio di diventare imprenditrici di se stesse e che non esitarono ad affrontare accuse e critiche, processi e sequestri pur di perseverare nella loro grande avventura".

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Il loro era un prodotto in controtendenza rispetto al moralismo degli altri fumetti dell’epoca. "Diabolik è un assassino pragmatico – si legge in un altro pannello –: uccide quando serve e con gli strumenti più adatti alla bisogna". Il fumetto ha superato nel 2022 i 900 numeri pubblicati, dal 1° novembre del 1962, senza interruzioni, dalla casa editrice milanese Astorina. Peculiare il formato tascabile, pensato per i pendolari di allora, che le sorelle vedevano arrivare alla stazione di Cadorna. "Diabolik fa parte della cultura italiana – sottolinea Mario Gomboli, direttore della casa editrice –, è noto anche a chi non ha mai letto una pagina di fumetto ed è già andato oltre la carta (basti dire che il 17 novembre uscirà il secondo film della serie cinematografica girata dai Manetti bros, ndr) e affascina le nuove generazioni. Non ha super poteri, non è un supereroe, non è un bravo ragazzo: è umano".