Diciottomila firme per chiudere la libreria Altaforte

Il plico con le sottoscrizioni consegnato al municipio in Questura e Prefettura di Milano

Diciottomila firme per chiudere la libreria Altaforte. Martesana Libera aveva iniziato a raccoglierle a fine gennaio, il primo giorno ne erano arrivate quasi mille. Ora il plico è stato depositato in Comune, in questura e in prefettura e il Comitato ha chiesto un incontro con il sindaco Ermanno Zacchetti. Nel mirino dei gruppi antifascisti, le vetrine di via Pontida 17 aperte a Cernusco dall’editore sovranista Francesco Polacchi, ex dirigente del Fronte della Gioventù, "di fatto un centro di riferimento per Casapound non solo in città ma per l’intera Lombardia".

"Al nostro appello hanno aderito moltissime realtà, espressione di un vasto arco culturale, comprese diverse sezioni Anpi, associazioni cattoliche e in difesa dei diritti civili, nonché partiti".

I gruppi chiedono l’applicazione del Testo unico di pubblica sicurezza che prevede "la sospensione della licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose. È esattamente quel che succede con annunci pubblicizzati".

Gli attivisti ricordano i trascorsi di Polacchi: "Ha ricevuto condanne per lesioni personali, aggressione, rapina ed è imputato in altri processi". Non solo, ha dichiarato più volte che "Mussolini è il miglior statista italiano" e ha reso esplicita "la sua volontà di ricostituire il partito fascista contravvenendo alle leggi". La libreria "offende i principi e la stessa Costituzione".

Preoccupazioni espresse anche dal sindaco a dicembre in una lettera al prefetto Renato Saccone dopo il saluto romano per strada, davanti alla sede, degli ultras juventini che avevano assistito alla presentazione del libro Viking del capo tifoso Loris Grancini "pluricondannato per reati gravissimi, tra cui un tentato omicidio".

Barbara Calderola