
Dieci colpi in 18 mesi "Difendersi è difficile"
Il colpo nel colosso dell’hi tech è andato male. Era andata meglio, poche settimane fa, alla banda (la stessa? Solo un’ipotesi) che ha preso d’assalto, il 5 maggio, il magazzino Td Synnex a San Giuliano Milanese, fuggendo poi con un bottino – telefoni cellulari, attrezzatura informatica e pc – del valore presunto di oltre un milione di euro. Tecnica simile a quella dell’episodio della notte scorsa: strade intorno sbarrate da auto, assalto ai cancelli a volto coperto. E simile, se non identica, a quella di molti altri colpi messi a segno, negli ultimi due anni, ai danni dei poli logistici in tutta l’area a cavallo fra Brianza, Martesana e Sud Milano. Dove è senza fine il fioccare di capannoni di e-commerce, spedizioni e stoccaggio: preziosi forzieri, in momenti strategici, di merce di valore. Le indagini, stavolta come in passato, cercheranno possibili elementi in comune utili all’identificazione dei soggetti. Gli assalitori della logistica agiscono nottetempo, a sorpresa e nel buio. Nemmeno i filmati delle telecamere, in quest’ultimo caso non ancora acquisiti, sono spesso stati di aiuto. L’elenco degli assalti è lungo. Almeno una decina i colpi messi a segno nell’area a cavallo fra sud Milano e Martesana fra la fine del 2021 e il 2022. Due gli assalti sferrati all’Asendia di Tribiano, colosso delle consegne e dell’e-commerce, depredata una prima volta nell’estate 2021 e una seconda nel giugno dell’anno successivo. Due, nello stesso periodo, allo spedizioniere internazionale Db Group, sempre a Tribiano. Era il dicembre scorso quando un commando mise a segno un colpo alla Bartolini di Liscate: in quell’occasione i mezzi barriera erano stati proprio i celebri furgoncini rossi dello spedizioniere, posizionati di traverso nella strada d’accesso al sito durante la razzia all’interno. In precedenza, il medesimo spedizioniere era stato rapinato ad Albairate, in altra zona dell’hinterland.
Gli operatori si difendono potenziando i presidi strutturali e investendo in vigilanza. "È quasi un paradosso – spiega ancora Nunzio Punzi davanti ai cancelli di Esprinet a Cambiago – dover spendere, per proteggersi, denaro che potrebbe essere investito altrimenti. Ma non c’è scelta. Purtroppo". Il cancello sfondato è già stato sostituito. "Nel novembre 2021, quando fummo ‘visitati’ l’ultima volta, rinforzammo le recinzioni sul retro. Ora provvederemo a installare dissuasori mobili su questo versante. Non possiamo evitare gli assalti. Ma cercare di ritardarne i tempi sì". M.A.