Milano, 17 ottobre 2024 – Le aggressioni in metropolitana contro cittadini dello Sri Lanka. La svastica tatuata sul petto, che mostrava orgogliosamente, e la frase "I fascisti sono tornati". Lo scorso 19 marzo, gli investigatori della Digos avevano arrestato e portato al Beccaria un sedicenne di origini ucraine, accusato di quattro raid fotocopia tra le fermate Cimiano e Crescenzago della linea verde: a casa gli trovarono una copia del Mein Kampf di Adolf Hitler e un machete con la scritta incisa "White Power" (potere bianco). Ora si scopre che gli agenti della Digos hanno sviluppato le indagini dopo il primo blitz, scoprendo che quel ragazzo era inserito in una vera e propria rete, composta quasi esclusivamente da minorenni, in cui circolavano messaggi via chat che invitavano all'odio razziale per motivi etnici, religiosi e razziali.
Le perquisizioni in tutta Italia
All'alba di giovedì 17 ottobre, i poliziotti coordinati dal dirigente Antonio Marotta, su delega della Procura dei minorenni e di quella del Tribunale ordinario e con il coordinamento della Direzione centrale della polizia di prevenzione, hanno fatto scattare una serie di perquisizioni in tutta Italia: nel mirino dieci minorenni e due maggiorenni, tutti indagati per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa; sono residenti tra le province di Torino, Roma, Firenze, Venezia, Novara, Ravenna e Biella.
I sequestri
Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria, sono state sequestrate diverse repliche di armi lunghe e pistole anche prive del tappo rosso, manganelli telescopici, mazze, tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli riferibili al nazi-fascismo e al suprematismo, nonché materiale cartaceo, cellulari e personal computer.