Milano, 17 febbraio 2020 - Cinque milioni e 50mila euro di affitto all'anno da Dior per tre vetrine che si affacciano sull'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Il canone record è stato raggiunto stamani all'asta all'incanto con cui Palazzo Marino ha proposto la concessione di un negozio da 324 metri quadri, oggi occupati da Versace, al centro del 'salotto' della citta'. La griffe se l'e' aggiudicata, per 18 anni, battendo altri sei concorrenti: Hermes, Damiani, Max Mara, Prada, Yves Saint Laurent e lo stesso Versace, con contratto in scadenza il prossimo dicembre.
Da una base d'asta di 950mila euro, sono stati 37 i rilanci, fra i 50mila e i 750mila euro ciascuno, che hanno più che quintuplicato il prezzo di partenza fissato dal Comune di Milano, con un rush finale fra Hermes, Dior e Yves Saint Laurent. Il negozio, composto da spazi al piano terra, all'ammezzato e al piano interrato, da circa sette anni porta le insegne di Versace, subentrato a Bernasconi Argenteria alla fine del 2013.
Non è l'unica asta da record che si e' svolta oggi negli uffici del Comune di Milano in via Larga. Poco prima, Fendi si è aggiudicata per 2 milioni e 450mila euro le due vetrine in Galleria Vittorio Emanuele ora occupate da Armani. All'asta all'incanto hanno partecipato in cinque, Fendi, Bottega Veneta, Prada, Salmoiraghi & Vigano' (Luxottica) e Damiani. Fendi ha chiuso la competizione dopo oltre un'ora di rilanci (28 in tutto) da 50mila euro ciascuno su una base d'asta di 872mila euro (un solo rilancio da 200mila euro da Luxottica).
Per 18 anni potrà mettere la sua insegna su 326 metri quadri affacciati sull'asse centrale della Galleria, due vetrine al piano terra oltre ammezzato e spazi al primo piano. Oggi il negozio è in uso ad Armani, subentrato alla fine del 2012 al Cravattificio Zani e con contratto in scadenza a giugno. Re Giorgio" ha pero' gia' trovato un'altra casa in Galleria: lo scorso novembre si e' aggiudicato i 302 metri quadri finora occupati da Tim, sempre messi all'asta da Palazzo Marino e strappati a Tod's e Prada per un milione e 900mila euro, fino ad oggi il canone annuo piu' alto raggiunto da un negozio del salotto milanese.