ANDREA GIANNI
Cronaca

Taylor Swift, la battaglia di Silvia sbarca a New York: i disabili hanno diritto alla cultura

La 35enne di Vaprio d’Adda ha lanciato una petizione e ha fatto arrivare il suo messaggio nella “Grande mela“, con la speranza di una svolta

Taylor Swift, la battaglia di Silvia sbarca a New York

Milano – La battaglia di Silvia è approdata a Times Square, il celebre crocevia di New York. Per 24 ore il suo messaggio viene veicolato da uno dei cartelloni pubblicitari sulle facciate dei palazzi della piazza, con l’obiettivo di arrivare agli occhi e alle orecchie della cantante Taylor Swift. Una grafica (l’immagine di una ragazza vestita di viola su una sedia a rotelle, con la scritta “Why not me? For 1989“ e “7/14/2024 Milan Sansiro) realizzata dalla stessa Silvia, imitando lo stile con cui la star comunica con i suoi fan.

"Per affittare lo spazio per 24 ore e trasmettere questo messaggio ho pagato circa 200 euro ottenuti grazie a una raccolta fondi – spiega Silvia Stoyanova, 35enne di Vaprio d’Adda –. In Italia non si è ancora mosso nulla, e così ho deciso di portare la mia battaglia per i diritti dei disabili negli Stati Uniti. Mi sono messa in contatto con il manager di Taylor Swift, e anche i media americani si stanno interessando a questa vicenda".

Una battaglia perché "chi ha disabilità non venga allontanato dalla cultura", iniziata la scorsa estate. Silvia ha acquistato un biglietto Vip per l’unica tappa italiana del tour di Taylor Swift, che si esibirà allo stadio di San Siro il 13 e il 14 luglio 2024.

"Ho scritto all’organizzazione – spiega –: come tutti i disabili in Italia ho dovuto compilare un modulo scaricabile sul loro sito, allegare la mia documentazione di invalidità e spedirlo via mail. I posti vengono assegnati a chi arriva prima e in base al grado di invalidità. Io sono invalida al 100% e sono sulla sedia a rotelle".

Approfondisci:

Caso Taylor Swift, posti per i disabili ai concerti: "Almeno 600 a San Siro, serve una class action"

Caso Taylor Swift, posti per i disabili ai concerti: "Almeno 600 a San Siro, serve una class action"

La risposta ha lasciato l’amaro in bocca: "Purtroppo non possiamo accogliere la sua richiesta. L’area riservata alle persone diversamente abili e ai loro accompagnatori ha un numero di posti limitato (...) Le richieste ricevute sono state più che sufficienti ad esaurire la disponibilità dell’area finora".

Silvia, però, non si è persa d’animo di fronte a "un’ingiustizia". Ha lanciato una petizione e ha fatto arrivare il suo messaggio nella “Grande mela“, con la speranza di una svolta sul fronte del diritto alla cultura per i disabili.