Il sindaco Giuseppe Sala è pronto a mettere nero su bianco un piano post-uragano per far tornare Milano alla normalità "entro agosto" ("martedì mattina convocherò le forze in campo, da Atm ad Amsa, per preparare il piano"), dice "sì" allo stato di emergenza chiesto dalla Regione al Governo ("sono favorevole, ho scritto al governatore Attilio Fontana, le forme per la raccolta dei fondi lascio che le decida lo Stato") e polemizza con Governo e Assolombarda perché sottovalutano l’emergenza climatica ("ho ancora nelle orecchie le parole ascoltate all’assemblea di Assolombarda da imprenditori e rappresentanti del Governo. Il loro ottimismo non è giustificato. Il problema climatico c’è, è inutile negarlo").
Il primo cittadino, a margine della cerimonia per i 30 anni della strage di via Palestro, svaria a tutto campo sui giorni difficili che Milano sta affrontando e dovrà affrontare per far fronte ai danni provocati dall’uragano che si è abbattuto sulla città nella notte tra lunedì e martedì. Secondo Sala, non è tempo di fermarsi per fare la conta dei danni, ma di darsi da fare: "Più che fare bilanci sul disastro ambientale, stiamo cercando di intervenire su due piani: la liberazione di strade e percorsi dei mezzi pubblici e l’azione di medio periodo. Vogliamo cercare di riaprire i parchi il prima possibile".
Le polemiche non mancano, molti cittadini segnalano che sotto le loro case gli alberi caduti sono ancora lì tre giorni dopo l’uragano. "Chiedo ai milanesi di comprendere che non è semplice e che non si può ripristinare tutto in un attimo – sottolinea il primo cittadino –. È stato un evento tragico. Se fosse successo di giorno e non di notte sarebbe stato peggio. Il fatto di non aver avuto vittime è positivo. Segnalo, però, che noi non abbiamo ricevuto nessuna allerta".
Il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, intanto, replica a Sala: "Sono sorpreso dalle parole del sindaco, perché il messaggio che ha ascoltato alla nostra assemblea generale è ben lontano da quello che ha riportato: nessuno di noi ha mai avuto parole negazioniste. Abbiamo dedicato massima attenzione alla transizione ecologica proprio perché per noi imprenditori è una urgenza e una priorità. Siamo ben lontani dal sottovalutare il tema".