DI UNA SETTIMANA
Cronaca

"Disagio post Covid Rompiamo il silenzio"

di Marianna Vazzana

A distanza di una settimana dai due suicidi e dal tentato suicidio di adolescenti a Milano e hinterland, educatori e psicologi non abbassano la guardia e propongono interventi mirati, come assistenza psicologica gratuita e centri pubblici per la prevenzione. "Siamo esterrefatti nell’apprendere di questi episodi, proprio in concomitanza con la ripresa scolastica - sottolinea Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre onlus, attiva per il diritto alla salute, e Psicologo clinico della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia -. Purtroppo, si resta altrettanto esterrefatti nel constatare come la notizia sia stata accolta da un silenzio che occorre rompere". In mente ha i disagi già manifestati dai giovanissimi: "Dal nostro osservatorio nazionale sulla salute mentale, nato per rispondere all’emergenza psicologica scatenata dalla pandemia Covid-19, emerge che il 28% degli adolescenti dichiara di essere soggetto a depressione grave che e il 22% di chi cerca aiuto, spesso, non lo trova (i dati si riferiscono a una ricerca condotta da Fondazione Soleterre con Università Cattolica di Milano, in Lombardia)". L’impatto della pandemia sui giovani, è emerso, si traduce in tendenza a isolarsi, a manifestare sintomi depressivi, ansia, disturbi alimentari e somatici, a un utilizzo smodato di social network e abuso di sostanze. La fondazione riflette anche sui "dati dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istat pubblicati in European Child & Adolescent Psychiatry, i quali mostrano che la fascia di età più a rischio è quella tra i 15 e i 19 anni e che le caratteristiche famigliari maggiormente associate a un rischio più elevato di morte per suicidio sono: vivere in famiglie monoparentali o ricostruite (tra i ragazzi), un divario di età di 40 anni o più tra madre e figlio (tra le ragazze), avere genitori con un livello di istruzione elevato. Inoltre, gli studi mostrano un rischio inferiore per i ragazzi che vivono nelle aree urbane e sia per i ragazzi che per le ragazze che vivono nel Sud Italia".

Damiano Rizzi riflette ancora sui casi milanesi: "La Procura ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio ma viene da pensare che anche restare fermi e non attuare, a due anni dallo scoppio della pandemia, azioni concrete e serie di monitoraggio e supporto psicologico agli adolescenti possa essere ritenuta un’omissione per la quale i vertici del Ministero della Salute dovrebbero pronunciarsi senza fare pagar il costo ai ragazzi. Occorre creare subito centri pubblici per la prevenzione, protezione e gestione del disagio psichico e relazionale dei minori". Fondazione Soleterre ha attivato una Rete di oltre 86 psicologi e psicoterapeuti in 14 regioni pronti a offrire assistenza: è possibile chiamare il numero +39 335 7711 805 dalle 9 alle 18. Il servizio è gratuito per le categorie più fragili e il più accessibile possibile per tutti gli altri.