Milano, 17 febbraio 2024 – A risarcire eventuali danni per il maxi incendio della Torre dei Moro di via Antonini ci saranno anche sei società legate ad alcuni degli imputati nel procedimento per disastro colposo. Lo ha deciso il gup Ileana Ramundo, davanti al quale si sta celebrando l’udienza preliminare. A richiedere la citazione delle società come responsabili civili lo scorso novembre, il legale del condominio Alessandro Keller. Tra queste compaiono la committente Polo srl, la spagnola Alucoil spa – produttrice dei pannelli che rivestivano il grattacielo e che si erano rivelati essere estremamente infiammabili – e la Aghito Zambonini spa, che si era occupata dei lavori per le “vele” della facciata. Le parti civili ammesse in udienza preliminari, quindi quelle che potrebbero essere risarcite, sono 178. Di cui la maggior parte condòmini.
Secondo quanto ricostruito nelle indagini, il rogo scoppiato il 29 agosto 2021, fortunatamente senza vittime né feriti, è stato causato da una serie di "macroscopici vizi di progettazione ed esecuzione" delle facciate composte dai famosi pannelli infiammabili, che sarebbero stati "responsabili dell’incontrollabile propagazione dell’incendio".
Il palazzo di 18 piani, andato a fuoco per via di una sigaretta accesa gettata su un balcone, era stato completamente avvolto dalle fiamme, diventando una "torcia" e costringendo poi tutti i residenti ad abbandonare definitivamente gli appartamenti. Dall’inchiesta sono emersi inoltre "scenari inquietanti e al contempo istruttivi e che devono servire da monito", in particolare sulle violazioni delle normative di sicurezza dei prodotti e su "pratiche elusive per il conseguimento di certificazioni e omologazioni, adottati da produttori, distributori e presso istituti di certificazione". Nel corso delle indagini è stato anche messo in luce che "materiali identici e stesse tecniche di messa in opera" vengono "utilizzati in Italia e altri Paesi per le facciate di svariati edifici pubblici e civili".
La pm Marina Petruzzella, titolare dell’inchiesta, ha chiesto nei mesi scorsi il rinvio a giudizio per 18 persone, tra cui i costruttori della torre Alberto e Roberto Moro – quest’ultimo non più imputato per via dell’età avanzata –, Stefania Grunzwieig, amministratrice della Polo srl, due spagnoli – il legale rappresentante e l’export manager della Alucoil –, sei responsabili della Zambonini e due vigili del fuoco. Proprio per via di questi ultimi, l’avvocato Keller aveva presentato la richiesta, poi non accolta dal gup, di citare come responsabile civile anche il ministero dell’Interno. La prossima udienza, nella quale prenderà la parola il pubblico ministero per l’inizio della discussione, è stata fissata al 27 febbraio.