
Andrea Spinelli e Alessia Pifferi
Milano – “Di Alessia Pifferi mi ha colpito il suo sguardo assente. Il vuoto che vedevo nei suoi occhi". Andrea Spinelli, artista di 32 anni, ha cercato di tradurlo nelle sue tavole. Lui, che si siede nelle aule di Tribunale con carta, matite e colori per riportare il mondo che osserva. "Con un filtro in più – dice – rispetto a quello che c’è in una foto o in un video. Ma che porta morbidezza alla narrazione, pur mantenendo l’aspetto di cronaca. Un particolare importante, come ha sottolineato lo stesso presidente del Tribunale Fabio Roia quando ad agosto dello scorso anno gli proposi di fare l’illustratore giudiziario", che ritrae dal vivo ciò che accade di rilevante in un processo. Una forma di reportage artistico e giornalistico, l’unico mezzo per rendere a livello visivo l’idea di ciò che succede in aula quando fotografi e cineoperatori non sono ammessi e un mezzo alternativo in tutti gli altri casi.
Questa è la prima volta che si è trovato a seguire un’udienza del caso Pifferi?
"No, sarà la quinta. Ho già realizzato diverse illustrazioni che riguardano il suo caso, cercando sempre di mantenere un occhio giornalistico anche se entra sempre in gioco l’empatia. E guai se non fosse così".
Che cosa l’ha colpita, di Alessia Pifferi?
"Lo sguardo assente, il vuoto che vedo nei suoi occhi. Che si accompagna sempre a un modo di parlare monotono. Ascoltando il dibattimento e il contenuto delle perizie dei consulenti, ho riflettuto sul fatto che non si discuta solo di “negligenza”ma anche di problematiche di tipo psichico. Tradurre tutto questo in disegni è una sfida".
Quali tavole ha realizzato oggi (ieri per chi legge, ndr )?
"Ho disegnato lei mentre veniva interrogata dal pm e parlava al microfono con alle spalle il presidente della Corte d’Assise Ilio Mannucci Pacini. Ho anche restituito lo scenario con tre o quattro giornalisti che filmavano e realizzato un ritratto dei due consulenti della difesa".
Nei prossimi giorni seguirà altri processi?
"Sì, quello di una donna accusata di omicidio nei confronti della madre. Esempio in cui il disegno può raccontare ciò che accade in casi in cui le telecamere hanno difficile accesso alle aule".
Questo è il suo lavoro? Riceve un compenso?
"In Tribunale vendo i miei disegni ad avvocati, ai pm o alle parti del processo interessate. Tanti avvocati mi commissionano dei lavori sia perché li trovano gradevoli a livello artistico e sia perché desiderano conservare un ricordo. Capita anche che i legali mi commissionino ritratti per loro, in aula".