Milano, 28 novembre 2024 – Arresti domiciliari con l'autorizzazione ad uscire per andare a lavorare per il 21enne montenegrino arrestato la notte tra lunedì e martedì dalla Polizia con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata per i disordini al quartiere Corvetto. La gip di Milano, Chiara Valori, ha convalidato l'arresto e ha emesso la misura cautelare meno grave rispetto a quella della custodia in carcere richiesta dal pm di turno Paolo Filippini.
La versione del 21enne arrestato
Il giovane, difeso dal legale Pietro Gilberto Pennisi, ha raccontato che lui quella sera era andato "là per portare dei fiori per Ramy" e che, poi, si è ritrovato "trascinato nella folla" e non sarebbe riuscito "ad uscire da quella situazione" di disordini e scontri con gli agenti. Ha visto, stando alla sua versione, anche un bus danneggiato, ma lui non avrebbe preso parte a quell'azione. Al giovane è stato sequestrato il telefono nelle indagini e sono stati rintracciati messaggi in cui si dava una sorta di convocazione per quella sera per andare a creare il caos al Corvetto.
L’analisi del video
Il 2
1enne, nato in Italia, era stato arrestato in seguito all'analisi di un video da cui è risultato, secondo l'accusa, uno dei ragazzi più 'agguerriti' durante la notte di tensione. Le aggravanti contestate nei suoi confronti sono l'aver agito in concorso con più di 10 persone da identificare, con volto coperto e con l'uso di armi (le bottiglie), petardi e altro. Mentre sono in corso le identificazioni di altri ragazzi che hanno partecipato ai disordini.
Il vertice
Oggi è stato il giorno della riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza di Milano convocata dal prefetto Claudio Sgaraglia dopo i disordini di domenica sera, a seguito della morte di Ramy Elgaml, sbalzato da uno scooter inseguito dai carabinieri. Presenti, oltre al prefetto e al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il sindaco Giuseppe Sala e il questore Bruno Megale. Un incontro urgente per evitare il rischio che altri quartieri cittadini densamente popolati da giovani di origine straniera si riversino in strada per protestare contro la morte del giovane egiziano.