REDAZIONE MILANO

Disturbi alimentari a Cernusco: il Centro Sant'Ambrogio raddoppia i posti letto

Il Centro Sant'Ambrogio-Fatebenefratelli di Cernusco Sul Naviglio raddoppia i letti per curare i disturbi alimentari dei giovanissimi, aumentati a causa della pandemia. Offre anche assistenza spirituale e un'attenzione a 360° per le persone over 55.

Disturbi alimentari, il Centro Sant’Ambrogio raddoppia i posti letto

Disturbi alimentari in crescita fra i giovanissimi e poche strutture a disposizione, a Cernusco il Centro Sant’Ambrogio-Fatebenefratelli raddoppia i letti per curare gli adolescenti alle prese con anoressia e bulimia: da dieci a venti, un tassello importante dell’ospedale che in città ha 400 posti di riabilitazione psichiatrica.

"La sfida adesso è la salute mentale dei ragazzi, anche fra i minori c’è stato un aumento dei problemi post-Covid – dice il direttore della struttura Gian Marco Giobbio (nella foto) –. Una situazione che va di pari passo con la perdita di personale sul territorio, in particolare di specialisti. Il quadro è critico: aumenta la domanda e diminuisce l’offerta".

A complicare tutto "c’è una nuova epidemia: l’abuso di droghe che accentua i disturbi psichici soprattutto fra gli studenti". Altri fattori entrano in gioco. Primo, "il passaggio netto dei minorenni alla psichiatria degli adulti a 18 anni, come se ci fosse una cesura anagrafica, ma non è così perché le malattie più importanti si manifestano dai 14 alla maggiore età, e poi ci sono sintomi fra i 22 e i 24 anni che hanno radici molto più indietro nel tempo. Per questo – spiega ancora il direttore – il cammino della terapia deve avere una continuità anche dal punto di vista dei servizi".

Il secondo fattore da tenere in considerazione è la dimensione del polo sul Naviglio, che "ci permette di affrontare i casi più complessi" e anche di supplire a carenze: "Nei centri educativi che si occupano di disabilità intellettive c’è anche chi ha patologie mentali e noi abbiamo lo psichiatra, ma non è la regola", sottolinea Giobbi.

Attenzione anche a un’altra fascia difficile, gli over 55, "nella nostra comunità c’è un percorso dedicato". In questo ambito, "la particolarità è che alle necessità psichiatriche si abbinano malattie tipiche dell’età, ma nelle case di riposo questi pazienti vengono accolti con difficoltà, le Rsa, infatti, non sono attrezzate per occuparsene. La nostra, invece, è una realtà particolare perché unisce le due dimensioni. Abbiamo geriatri e fisiatri per dare una risposta a 360 gradi e un’attenzione più ampia a diverse necessità". Non solo. "Offriamo – conclude il direttore – anche assistenza spirituale per dare risposta ai bisogni più profondi. Su questo aspetto è al lavoro un’altra équipe".

Bar.Cal.