Il campo estivo comunale finisce al centro delle polemiche a causa della denuncia del genitore di un bambino autistico. "Mio figlio – ha dichiarato – ha iniziato a frequentare il centro estivo con il supporto di un educatore dedicato come abbiamo concordato durante l’incontro fatto tra noi genitori e l’amministrazione comunale prima di procedere all’iscrizione. Purtroppo, ieri abbiamo scoperto che non c’era più un educatore specifico per lui, perché i responsabili hanno deciso di ridurre le ore di educativa senza neanche un preavviso a noi genitori. Questo cambiamento ha causato grande disagio a mio figlio e anche agli altri ragazzi disabili che hanno bisogno di questo supporto". La pronta risposta del sindaco Nicola Infante – che si dichiarava dispiaciuto del fraintendimento e assicurava la conferma degli accordi presi, invitando il genitore a presentarsi il Comune la sera stessa per i dettagli del caso – non è stata considerata sufficiente dall’opposizione. "Appurato che vi sono evidenti criticità di gestione – ha dichiarato Daniela Pilloni (nella foto), consigliere di Uniti per Dresano – interpello il sindaco per sapere quali siano le iniziative di competenza che si intende intraprendere affinché tali gravi storture non abbiano a ripetersi in futuro e quali impegni intende assumere perché l’Amministrazione non si faccia sorprendere ancora impreparata e riesca a gestire un servizio di fondamentale importanza".
"Il Comune – ha replicato il sindaco – investe 150mila euro all’anno in educativa specialistica, di cui 10mila solo per i servizi estivi. I centri estivi sono un servizio a supporto delle famiglie che, pur non essendo obbligatori, vengono attivati ogni anno. Sono inclusivi e garantiti, il malinteso con il genitore che lamentava il disservizio è stato subito risolto".
Valeria Giacomello