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Milano, divieto di fumo all’aperto dall’1 gennaio 2025: le nuove regole

Dopo il provvedimento introdotto nel 2021, ora il bando al tabacco si estende a tutte le aree pubbliche e resta concessa solo la sigaretta in solitaria e a distanza di sicurezza. Resta il nodo dei dehors

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Divieto di fumo a Milano dall'1 gennaio 2025

Milano, 14 dicembre 2024 – Quindici giorni. È il tempo che manca al nuovo divieto di fumo che entrerà in vigore a Milano: dall’1 gennaio 2025 non si potrà più fumare all’aperto. Il divieto si somma a quello introdotto nel 2021, che impedisce di fumare nei parchi, alle fermate dei mezzi pubblici e nei pressi degli impianti sportivi. Ora il bando al tabacco si estende a tutte le aree pubbliche e resta concessa solo la sigaretta in solitaria e a distanza di sicurezza, almeno 10 metri. Per i trasgressori sono previste multe che vanno dai 40 ai 240 euro.

Prima di Natale, Palazzo Marino lo comunicherà ufficialmente ai cittadini per ricordare la partenza del divieto. Non è necessario, infatti, un altro provvedimento amministrativo, perché la misura è stata già approvata nel Piano Aria Clima, il documento programmatico che ha stabilito una serie di provvedimenti che entreranno in vigore a scaglioni negli anni con l’obiettivo di ridurre della metà le emissioni di anidride carbonica entro il 2050. 

L’attuale divieto

Le limitazioni per i fumatori a Milano, ormai, sono note (più o meno) a tutti: in teoria, sotto la Madonnina, non è consentito fumare nei parchi (a meno che non ci siano almeno 10 metri di distanza da altre persone), nelle aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività ricreative dei bambini, alle fermate di tram, autobus e filobus, nei cimiteri, nella aree cani e in tutte le infrastrutture sportive, compreso, ovviamente, lo stadio di San Siro.

Le novità dal 2025

All’interno del “Regolamento per la qualità dell’aria” la giunta aveva già stabilito il momento in cui i divieti si sarebbero inaspriti: il documento infatti, appena sotto le limitazioni entrate in vigore dal 2021, si può leggere: “A far data dal 1 gennaio 2025 il divieto di fumo è esteso a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico, ivi incluse le aree stradali, salvo in luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone”. In sintesi, dall’anno prossimo, Milano dovrebbe diventare un città quasi totalmente “smoke-free”: la limitazione dei 10 metri di distanza renderà praticamente impossibile consumare sigarette in strada o in luoghi pubblici.

Il nodo dei dehors

Da chiarire ancora se anche nei dehors sarà vietato il fumo. Il dubbio riguarda la definizione di area ad uso pubblico. Se considerare i dehors come spazi privati o zone ad uso pubblico. Solo nel primo caso all’esterno dei locali l’abitudine di fumare rimarrebbe garantita. Altrimenti, rischieranno sanzioni anche i fumatori seduti fuori ai tavolini. 

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Un dehor a Milano

Sigarette elettroniche

Nel regolamento stilato nel 2021, non c’è traccia di una disciplina sulle sigarette elettroniche e per prodotti a tabacco riscaldato (tutte le pennine “stile Iqos” per intenderci). Una “falla” nelle nuove regole che con ogni probabilità, prima del 2025 e lo scatto delle nuove regole, verrà tappata da un provvedimento ad hoc per chiarire come e dove si potranno ancora consumare.

Il 23% degli studenti milanesi tra i 13 e i 15 anni usa la sigaretta elettronica
Sigarette elettroniche

Le multe

Nessuna novità, invece, per quanto riguarda le multe per chi non rispetterà le regole sul fumo: venire pizzicati a fumare in uno dei luoghi vietati comporta una sanzione che può oscillare dai 40 ai 240 euro. Se, come detto, a livello economico non cambierà nulla, è probabile che ai ghisa venga dettata una linea di maggior intransigenza sul tema. E veder fioccare sempre più multe potrebbe cambiare di molto la percezione una regola che, al momento, non rientra tra l’elenco delle più rispettate.

Il 7% del Pm10 a Milano deriva dal fumo

Gli ultimi dati diffusi da Inemar Arpa Lombardia nel 2021 certificano che le emissioni da sigaretta rappresentano il 7 per cento del Pm10 di Milano.