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Divieto di fumo all’aperto a Milano, al via dall’1 gennaio 2025. Le regole e le multe: cosa cambia

Stop alle sigarette in tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all’aperto, incluse vie e strade. Fanno eccezione le aree isolate, se si può rispettare la distanza di 10 metri da altre persone. Escluse dal divieto le sigarette elettroniche

Divieto di fumo anche all'aperto, a Milano dall'1 gennaio 2025

Divieto di fumo anche all'aperto, a Milano dall'1 gennaio 2025

Milano, 26 dicembre 2024 – Il conto alla rovescia è partito: dal 1° gennaio, a Milano, divieto di fumo esteso a tutte le aree pubbliche all'aperto. Prosegue l’impegno del Comune per la tutela della qualità dell'aria e la salvaguardia della salute dei suoi cittadini e delle sue cittadine.

In città, il divieto di fumare è già in vigore dal 2021 in alcune zone specifiche come le fermate dei mezzi pubblici, i parchi e le aree verdi, tra cui le aree cani e le aree giochi, i cimiteri e le strutture sportive, come ad esempio gli spalti.

Divieto di fumo all’aperto

Come già previsto dall’articolo 9 del Regolamento per la Qualità dell’Aria approvato dal Consiglio Comunale nel 2020, dal 1° gennaio 2025 il divieto di fumo in città sarà esteso a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all’aperto, incluse vie e strade, ad eccezione quindi delle aree isolate in cui è possibile rispettare la distanza di 10 metri da altre persone.

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Le sigarette elettroniche

Il divieto di fumo riguarda solo i prodotti del tabacco, mentre è ammesso l'utilizzo di sigarette elettroniche (e-cig).

I dehors

Il divieto milanese, apripista a livello nazionale, dovrebbe essere valido anche per i dehors di bar e ristoranti, spazi all’aperto dove attualmente è possibile fumare accanto a clienti non tabagisti, anche perché lo stringato articolo del regolamento che ha già ottenuto il via libera del Consiglio comunale non prevede eccezioni o possibili integrazioni. Su questo punto il Comune scioglierà il nodo nei prossimi giorni, entro Capodanno, anche di fronte alle richieste di chiarimenti degli esercenti che dovranno comunicare le novità agli avventori ed eventualmente attrezzarsi per istituire aree fumatori.

Le multe

Una volta in vigore, il divieto dovrà essere fatto rispettare attraverso controlli della polizia locale e sanzioni. Chi sgarra rischia sanzioni da 40 fino 240 euro ma dal 2021, quando sono state introdotte le prime limitazioni alle ‘bionde’ (nei parchi salvo in luoghi isolati e nelle aree giochi per bambini, alle fermate dei mezzi pubblici, nelle aree cani, in stadi e altre strutture sportive) le multe staccate sono state pochissime: solo 14. La crociata anti sigarette ‘alla meneghina’ ha avuto finora un’applicazione molto soft, che punta più sulla moral suasion e sulla sensibilizzazione dei fumatori piuttosto che sulla repressione.

Divieto di fumo nei luoghi pubblici
Divieto di fumo nei luoghi pubblici, anche alle pensiline di mezzi

Qualità dell’aria e salute

Si tratta di un provvedimento che ha l’obiettivo di contribuire a ridurre il PM10, ossia le particelle inquinanti nocive per i polmoni, e quindi di migliorare la qualità dell’aria della città, a tutela della salute dei cittadini e delle cittadine, comprendendo altresì la protezione dal fumo passivo nei luoghi pubblici, frequentati anche dai più piccoli.

“Questo secondo step riguardante il divieto di fumo inserito nel Regolamento per la Qualità dell’Aria che estende, di fatto, a tutta la città il divieto già in vigore in diverse aree e zone, è in primis un’azione di sensibilizzazione che punta a scoraggiare stili di vita che sappiamo essere dannosi per la salute di tutte le persone, non solo dei fumatori”, ha spiegato l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi

E ha spiegato: “Il fumo di sigaretta, secondo i dati di Arpa Lombardia, è infatti responsabile del 7% delle emissioni di polveri sottili. Stiamo parlando, quindi, di un provvedimento che vuole essere un’azione concreta di cui potranno beneficiare tutti, sia in termini di salute personale che di benessere generale. I comportamenti dei singoli possono fare la differenza e contribuire al miglioramento della qualità dell'aria della nostra città, quindi, da fumatrice, sarò la prima a cambiare le mie abitudini: sono consapevole che fare rispettare questo provvedimento non sarà semplice né immediato, ma sono anche convinta che sarà uno strumento per avviare un vero cambio culturale. Ecco perché contiamo sulla collaborazione di tutte e tutti”.

"Sono felice – ha concluso Grandi – che questa misura stia trovando l’appoggio del mondo scientifico e ci auguriamo che tutta la comunità scientifica, condividendo questo provvedimento, possa contribuire e aiutarci nell’opera di sensibilizzazione riguardo ai danni del fumo”.