Nuovo step nell’inchiesta per violenza sessuale che vede accusato il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa e un suo amico. Gli esiti delle analisi della Polizia scientifica, da poco trasmessi e depositati alla Procura di Milano, confermano: ci sono i profili genetici di Leonardo Apache La Russa e dell'amico dj Tommaso Gilardoni sui reperti raccolti nelle indagini per violenza sessuale, scattate dopo la denuncia della 22enne, ex compagna di liceo di Leonardo.
La presenza dei Dna dei due giovani su quei reperti, ad ogni modo, non cambia il quadro dell'inchiesta allo stato, anche perché gli stessi indagati hanno sempre sostenuto di avere avuto rapporti, a loro dire consenzienti, con la ragazza. Intanto, dovrebbe essere depositata entro fine marzo la consulenza disposta dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro sui capelli della ragazza per accertare l'eventuale presenza di Ghb, la cosiddetta "droga dello stupro”, indicando semmai anche il periodo dell'assunzione. Queste analisi non sono in grado, comunque, di indicare una data esatta, ma solo una finestra temporale.
Il nodo centrale dell'inchiesta resta, comunque, stabilire quali fossero le condizioni della giovane quella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, quando trascorse la serata alla discoteca esclusiva Apophis a Milano e poi si risvegliò nuda e, a suo dire, senza ricordare nulla nel letto di La Russa junior. C'è da valutare se fosse o meno in grado di esprimere un consenso. E saranno importanti gli esiti di un'ampia consulenza tossicologica e medico-legale in corso.
Le prime analisi di filmati trovati nel telefono di Gilardoni, poi, non avrebbero fornito risposte risolutive per l'inchiesta e per alcuni problemi tecnici, comunque, gli accertamenti con estrapolazione andranno probabilmente ripetuti. È possibile, infine, che gli inquirenti abbiano bisogno di sentire ancora qualche testimone o di riascoltare la ragazza prima di definire l'inchiesta, dopo il deposito di tutti gli elaborati dei consulenti.