NICOLA PALMA
Cronaca

Consulenze esterne, assolto in appello professore del Politecnico. Niente maxi-risarcimento

Ribaltata a distanza di quattro anni la sentenza iniziale della Corte dei Conti lombarda: frequenza occasionale, tipo di prestazioni offerte e un’email di rassicurazioni hanno “salvato” Stefano Consonni

Stefano Consonni, 66 anni, assolto da tutte le accuse

Stefano Consonni, 66 anni, assolto da tutte le accuse

Milano, 28 gennaio 2025 – Il ribaltone è arrivato dopo quasi quattro anni: il docente del Politecnico Stefano Consonni non dovrà versare al polo accademico i 250mila euro incassati tra il 2012 e il 2016 (al netto di imposte e ritenute fiscali) da consulenze esterne.

In primo grado, i giudici della Corte dei Conti della Lombardia avevano condannato il prof a risarcire. Nei giorni scorsi, è arrivata la sentenza della Terza sezione d’appello, che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato di Consonni, annullando il sequestro conservativo datato 2019 e liquidando in suo favore le spese legali da 5mila euro a carico del Politecnico.

Incarichi sporadici

Stando a quanto si legge nelle motivazioni del verdetto, i giudici hanno ritenuto che gli incarichi consulenziali svolti da Consonni non abbiano configurato “l’esercizio di attività ‘libero-professionale’, assolutamente incompatibile con il proprio status di docente universitario con regime di tempo pieno”. Il motivo? Manca “la significatività della loro frequenza, considerato che nel quinquennio preso a riferimento egli assunse in media poco più di due incarichi l’anno”.

Ciò, per il collegio presieduto da Giuseppina Maio, rende privi di rilevanza “gli indici sintomatici” di una condotta potenzialmente scorretta, vale a dire il possesso e l’uso “della partiva Iva” e l’ammontare del reddito conseguito “da tali attività extra-istituzionali”.

Di più: quelle attività vanno inserite tra le “consulenze liberamente esercitabili”, visto che gli incarichi sotto la lente, “molti dei quali svolti ‘per motivi di giustizia’ ”, si sono concretizzati “in una prestazione di opera intellettuale resa da un esperto nel proprio campo disciplinare”.

Incarichi a “carattere scientifico”, conferiti “in quanto accademico della specifica materia, e non come professionista iscritto all’albo (da cui peraltro si era cancellato fin dal 2013)”.

Blindato da un’email

Senza dimenticare che il 16 luglio 2012 Consonni inviò una mail all’allora capo dell’Ufficio gestione personale docente del Politecnico per chiedere “se per lo svolgimento di una consulenza tecnica, di parte o di ufficio, dovesse chiedere una preventiva autorizzazione”.

La risposta diceva che “le consulenze risultavano compatibili col suo status di docente con regime di impegno a tempo pieno e non soggette ad autorizzazione”. Parole su cui Consonni fece affidamento e che orientarono “il suo agire successivo”.