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Domenica delle Palme in Duomo, Scola: "Accordo Ue-Turchia è poca cosa"

Si apre così la Settimana Santa. Sabato sera, invece, in Cattedrale, si è tenuta la Veglia in Traditione Symboli

Domenica delle Palme in Duomo a Milano

Milano, 20 marzo 2016 - Questa mattina, l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha presieduto in Duomo la Messa nella Domenica delle Palme, l'appuntamento che apre la Settimana Santa. La celebrazione è stata preceduta dalla benedizione degli ulivi e dalla processione, partita dalla chiesa di Santa Maria in Camposanto che sorge dietro al Duomo. Accompagnato da migliaia di fedeli, in particolare i ragazzi dell'Istituto scolastico Zolla di Milano, il cardinale Scola ha raggiunto piazza Duomo e da li è entrato in Cattedrale.

Nella sua omelia il cardinale Scola ha ricordato che "Gesù va, in piena coscienza, verso il ludibrio della croce. Piena consapevolezza e piena libertà, dunque, nell’assumere la scelta d’amore più radicale della storia. Quanto noi viviamo l’amore con questi connotati? Troppo spesso il nostro amare si esprime per frammenti. Passione, ragione, libertà, invece di collaborare alla consegna totale di sé che unifica l’io nell’amore, sembrano istanze tra loro contrapposte e destinate a combattersi". Poi il cardinale  ha spiegato che la potenza di Gesù "è quella dei senza potere. Noi uomini che inseguiamo il potere non sopportiamo il lato negativo delle circostanze e dei rapporti. Gesù non lo teme. Lo include nel suo gesto supremo di amore. C’è una radicale differenza tra l’umile potenza di Gesù che si fa servo sofferente ed il potere. È una differenza decisiva anche nell’edificazione della società, soprattutto in quella plurale di oggi. Forse si può costruire una società senza far riferimento a Dio come taluni domandano, ma un simile società sarà a favore o contro l’uomo?" Infine l'Arcivescovo di Milano ha ricordato che "la pienezza che Cristo ha in sé come dono d’amore del Padre si irradia sia nell’universo che nell’umanità, diventando sorgente di pace e di unità. La fede cristiana ci insegna che l’opera di riconciliazione e di pacificazione è di bruciante urgenza anche ai nostri giorni.  Vediamo infatti le fatiche della nostra Europa: dopo tanto travaglio, l'intesa raggiunta sulla questione dei migranti mi pare un po' poco. È sufficiente impegno di questo tipo? Non è troppo poca cosa rispetto al grande bisogno in cui i migranti si trovano e da cui fuggono?"

La celebrazione di oggi è stata preceduta ieri sera, sempre in Duomo, dalla Veglia in Traditione Symboli guidata dal cardinale Angelo Scola. Al centro della veglia di sabato sera 116 adulti che nella notte di Pasqua (in Duomo e nelle parrocchie) riceveranno il battesimo. Poco più della metà sono donne, mentre la maggioranza è costituita da stranieri (76%). Il gruppo nazionale di gran lunga più numeroso è quello albanese (33% sul totale). Ma ci sono anche 7 cittadini della Costa d’Avorio, 6 del Perù, 3 della Cina e altrettanti del Costa Rica.  Insieme i catecumeni erano presenti 6000 giovani che hanno rinnovato la propria fede davanti al Vescovo.