Milano, 11 luglio 2017 - Lo scorso agosto i lombardi hanno donato cinquemila unità di sangue in meno dell’anno precedente. E alla fine di quel mese, il più critico per le donazioni nell’anno peggiore degli ultimi quattro (a fine 2016 in tutta la regione erano state raccolte 467.372 unità di sangue, erano 479.397 nel 2013), il sangue raccolto era quasi equivalente a quello consumato in Lombardia. «Un equilibrio estremamente instabile - avverte il dottor Davide Rossi, responsabile del coordinamento trasfusionale dell’Areu -: basta che una o più sedi accusino una defaillance e possiamo trovarci a chiedere di modificare i programmi operatori per determinati gruppi sanguigni. Sarebbe un disservizio, quantunque programmato».
Sì, ci sono le scorte «strategiche» stoccate nei cinque centri di Cremona, Bergamo, Garbagnate, Lecco e Varese, ma dovrebbero servire per le grandi emergenze. È vero che in estate la chirurgia programmata negli ospedali rallenta per ferie, ma lo fanno anche le donazioni, mentre non sono soggetti a variazioni stagionali le urgenze, i trapianti, i parti cesarei. «Quando si lavora con un prodotto che oltre una certa data scade è necessario avere una donazione continua», sottolinea Alberto Zoli, direttore generale dell’Areu, che negli ultimi tre anni ha riorganizzato l’attività trasfusionale in un sistema «hub and spoke». La lavorazione del sangue (separato in globuli rossi, piastrine e plasma) è concentrata in nove strutture che garantiscono livelli elevati di qualità, mentre nei 37 servizi trasfusionali (a Milano Policlinico, Niguarda, Fatebenefratelli, San Paolo, San Carlo e San Raffaele) sono rimaste la medicina trasfusionale e la raccolta, in condominio con 73 unità gestite dalle associazioni di donatori. Avis, Croce rossa, Fidas e Hsos confermano che, al calo fisiologico estivo, si somma negli ultimi anni un calo generale delle donazioni, soprattutto da parte dei giovani. E insomma, in vista delle ferie, i centri trasfusionali devono fare scorta: la campagna è stata lanciata ieri da Areu e Regione, con un hashtag, #doniamoepartiamo, «che vogliamo diventi virale sul web - dice l’assessore al Welfare Giulio Gallera -, ma soprattutto al quale ci auguriamo corrisponda una risposta reale per scongiurare l’emergenza sangue». Anche se la Lombardia - non Milano - è autosufficiente, infatti, «nei mesi estivi si registra una flessione che potrebbe rivelarsi fatale in caso di eventi imprevedibili».