Milano – Potenza di Fedez. Le parole social del rapper – dopo le dimissioni dall’ospedale Fatebenefratelli di Milano dove ha subito trasfusioni per le emorragie dovute a due ulcere intestinali – sulla “importanza di donare il sangue” hanno già lasciato il segno. “In poche ore almeno un centinaio di persone hanno contattato la nostra associazione, tramite i nostri canali, per avere informazioni su come diventare aspirante donatore di sangue. Sapremo nel tempo se da questo bacino di contatti, nati anche sull’onda dell’emozione, arriveranno donazioni periodiche di cui abbiamo estremo bisogno” commenta Sergio Casartelli, direttore generale di Avis Milano.
A Milano ci sono complessivamente 40mila donatori (la metà soci dell’Avis), per un totale di sacche che, in un anno, è prossimo a 70mila unità di sangue ed emocomponenti donate. "Ma tutti gli ospedali del capoluogo lombardo consumano ogni anno per le trasfusioni necessarie dopo traumi, interventi chirurgici e alcune patologie, circa 120mila/130mila unità. Sono le altre province lombarde a dover integrare. Per soddisfare l’intero fabbisogno dei nosocomi servirebbero almeno 20mila donatori in più. Milano al momento non è autosufficiente ma avrebbe i numeri per esserlo: potenzialmente potrebbero donare il sangue, rispettando i criteri stabiliti dalla legge per età e salute, circa 600mila milanesi”.
I criteri includono l’aver compiuto 18 anni, pesare non meno di 50 chilogrammi, godere di buona salute. Ma è importante anche condurre "una vita sessuale regolare, con un partner fisso da almeno sei mesi” precisa il direttore dell’Avis Milano. Per diventare idonei bisogna superare accurati esami e controlli. Le donazioni sono un paio di volte l’anno per le donne in età fertile, massimo 4 volte per gli uomini “ma non c’è mai alcun obbligo”.
A farsi avanti, nonostante Avis Milano offra gratis un ricco programma di prevenzione della salute, non sono quasi mai i giovanissimi. "La fascia più ampia è compresa fra 35 a 55 anni. Trovare leve fra chi ha fra 18 e 25 anni è un’impresa e la cosa desta preoccupazione sul futuro. L’importanza della donazione del sangue è un tema praticamente assente nel dibattito giovanile”.
Ben venga allora l’impegno di un influencer da 15milioni di follower come il marito di Chiara Ferragni, che ha condiviso sui social l’appello di una donatrice Avis, Giulia, e ringraziato l'associazione che in questi giorni "mi ha lanciato un bellissimo appello - ha detto Fedez in una storia - a cui rispondo in modo positivo”.
"Non ho ancora sentito al telefono Fedez e non è il caso che lo disturbi in questo momento. Discuteremo in seguito di quello che possiamo fare insieme: mi affido alla sua formidabile vena creativa”, conclude Casartelli.