REDAZIONE MILANO

Donne e imprese a Milano: discriminazioni e difficoltà nella conciliazione vita-lavoro

Le imprenditrici lombarde lavorano fino a 12 ore al giorno, senza riuscire a conciliare lavoro e vita privata. La burocrazia e la mancanza di servizi adeguati sono i principali ostacoli. Terziario Donna Lombardia propone soluzioni per migliorare la conciliazione.

La conciliazione vita-lavoro è ancora un traguardo lontano per le imprenditrici. Una fotografia che emerge da un’indagine avviata da Terziario Donna e Confcommercio Lombardia, condotta su un campione di imprese lombarde di micro e piccole dimensioni, con al massimo nove dipendenti. La maggior parte delle imprenditrici dedica alla propria attività dalle 8 alle 10 ore al giorno, ma quasi un terzo lavora oltre le 12 ore quotidiane. Tra coloro che hanno figli o genitori, parenti anziani o con disabilità da assistere, il 40% è supportata, soprattutto da parenti, dal coniuge o da un collaboratore domestico. La soddisfazione per il livello di conciliazione tra l’attività lavorativa e la vita privata è "mediamente bassa" e una netta maggioranza delle intervistate ha rinunciato nel corso della sua

attività ad un’espansione del business per paura di non riuscire a conciliare tutto. Per ovviare a

questa difficoltà il 70% afferma di prediligere un’integrazione in termini di servizi (prolungamento dell’orario scolastico, assistenza domiciliare, assistenza disabili) rispetto all’erogazione di voucher.

Per sette imprenditrici su dieci investimenti digitali e modifiche al modello di business possono aiutare la conciliazione, ma la maggioranza di loro ritiene utile un percorso formativo dedicato prima di realizzare investimenti in questa direzione. Quasi il 60% delle imprenditrici percepisce una posizione di parità rispetto alle attività concorrenti guidate da uomini e solo il 30% si sente in una posizione di svantaggio competitivo. Tuttavia, metà delle imprenditrici afferma di aver assistito o vissuto in prima persona episodi di discriminazione, soprattutto da clienti e altri imprenditori, ma anche da parte di dipendenti e fornitori. Il 68% delle imprenditrici indica come principale ostacolo la burocrazia. Conciliare vita privata e lavoro e la burocrazia sono i punti più critici nella gestione della propria attività. "Per migliorare la conciliazione vita-lavoro, ad esempio – spiega la presidente di Terziario Donna Lombardia, Lionella Maggi – è necessario prevedere estensioni e rimodulazioni dei servizi calibrati sulle esigenze di imprenditrici e libere professioniste".