Melzo (Milano), 18 maggio 2022 - Le donne di una lista avversaria? "Ambiziose ma ingenue, usate come veline o ragazze pon pon". Scatena il finimondo un post al vetriolo del leader del Movimento 5 stelle Stefano Palilla. Ventiquattr’ore dopo la pubblicazione un aggiustamento di tiro e di termini: "Donne usate come veline con uno svilimento inaccettabile della figura femminile, che non condividiamo". Ma è polemica. Reagiscono con sdegno le donne leader di Melzo 4.0, lista d’appoggio al candidato Pd Rocco Martelli. "Non nascondiamoci dietro un dito: fin troppo chiaro il riferimento a noi". La nota: "Imbarazzante leggere questi commenti sessisti e tendenziosi, stereotipi del femminile che dovrebbero essere ampiamente scardinati". Così Simona Malpezzi, in un commento al post: "La sua visione delle donne che si impegnano in politica dice molto di lei. Complimenti". Ma l’autore Palilla rimuove: "Rispetto la senatrice. Ma non venga, senza chiedere permesso, a farsi pubblicità sulla mia pagina".
Si accendono, dopo settimane di quasi bon ton, i toni della campagna elettorale. Nel post del grillino Palilla, sulla situazione di Melzo pre voto, ve n’è, senza far nemmeno un nome, per tutti o quasi. "Vecchi riciclati affiancati da donne ambiziose ma ingenue, usate come veline". "Un anziano Papa che detta la linea a un intero partito" e "il candidato zioni e fallimenti". Peggio: "Candidati sindaci che si fingono ambientalisti, ma che si portano dietro una cordata di cementificatori". A tamburo battente, le reazioni. Poche o nessuna, curiosamente, su riciclo politico, interessi personali e obiettivi cementificatori. Sui termini indirizzati alle donne, invece, la ridda. Così Melzo4.0, la lista fondata dalle donne e mamme Tatiana Tritone e Ilaria Pasta. "Fare leva su genere o età dei candidati è contrario al principio di pari opportunità in cui la lista crede, e che sempre difenderà".
"Altro che veline - Tatiana Tritone sfodera gli artigli -: non siamo certo di contorno. Abbiamo scritto il programma, partecipiamo a banchetti e incontri, e manteniamo autonomia. Il post di Palilla un sonoro autogol". E così Stefano Palilla: "Primo: non ho fatto nomi, se qualcuno si è sentito chiamato in causa è affar suo. Secondo: siamo gli unici ad aver candidato a sindaco una donna. Terzo: non ho dato delle veline alle donne, ho stigmatizzato che qualcuno le tratti come tali. Quarto, e non ultimo: se qualcuno, in questa campagna, sta subendo attacchi misogini e sessisti, quella è Federica Casalino, mia moglie e nostra candidata sindaco. Pesanti, e passibili di querela".